Pranzo di Pasqua sul tetto per i lavoratori Cotir di Vasto
In trenta da 16 mesi senza stipendio, nessuno crede ai 300mila euro promessi dalla Regione
VASTO. Le campane oggi suonano a festa. Non per i 30 lavoratori del Cotir che aspettano da 16 mesi lo stipendio. Da una settimana protestano a turno sul tetto del Centro ricerche di contrada Zimarino. Oggi, giorno di Pasqua, ci saranno tutti. Avranno anche loro un uovo di pasqua, ma è un uovo particolare, soffocato da una cinghia. In più sarà sistemato sul tetto un fantoccio attaccato ad una bombola ad ossigeno. «Quel fantoccio rappresenta noi lavoratori soffocati dall'attesa e senza più fiato», dicono i manifestanti. Ieri i lavoratori hanno ricevuto la visita di Alessandro Cianci (Sel) che ha promesso una interrogazione parlamentare sul caso "Cotir". «La protesta andrà avanti ad oltranza», fanno sapere i rappresentanti sindacali di Fai-Cisl, Fai-Cgil, e Uila-Uil, Maurizi, Sinimberghi e D'Anastasio.
«L'annuncio dell'impegno di 300 mila euro da parte della Regione per pagare gli stipendi, tampona una emergenza , ma non è sufficiente a risolvere i problemi. Quei soldi al massimo riescono a pagare tre stipendi e fatto più grave non garantiscono il futuro. É evidente che l'annuncio fatto dall'assessore regionale all'Agricoltura, Mauro Febbo e dal governatore Gianni Chiodi non ha prodotto alcun sollievo sui lavoratori», rimarcano i sindacati, «con soddisfazione si registra l'impegno di molti politici e di diversi partiti ad inserire il Centro nei programmi di sviluppo del territorio. Al momento però sono solo buone intenzioni. I lavoratori resteranno quindi a presidiare il Cotir con le loro famiglie. Non si escludono nuove azioni e forme di lotta sino a quando la Regione non avrà deciso di dotarsi di una seria programmazione per la continuità dell'attività di ricerca con l'avvio di un confronto serio e proficuo sul futuro», insistono i sindacati. Da una settimana ormai, nonostante la pioggia e la temperatura scesa a picco, i 30 dipendenti del Centro ricerche presidiano la sede del Cotir. Qualche familiare ha preparato per loro il pranzo pasquale.
Domani invece i lavoratori saranno raggiunti sul tetto del Cotir dalle famiglie. «Festeggeremo la Pasquetta qui. Non andremo via fino a quando non saremo certi di avere un futuro», hanno ripetuto anche a Padre Eugenio , il parroco del Santuario dell'Incoronata che ha portato loro il precetto pasquale e li ha benedetti. E ieri diversi politici sono tornati ad invitare i consiglieri regionali a rinunciare al loro appannaggio in favore dei lavoratori.
«Questo è un centro di eccellenza. La Regione avrebbe dovuto valorizzarlo e invece sta gettando alle ortiche ciò che all'estero ci invidierebbero», è l'opinione del sindaco di Vasto Luciano Lapenna, ma anche di Domenico Molino (Comitato per Renzi), Gabriele Marchese (Abruzzo civico) e Gianluca Castaldi ( M5s).(p.c.)
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