Presi mobili, materassi e lenzuola, ma la casa dello studente a Chieti è chiusa
E’ per universitari disabili. I lavori, decisi 19 anni fa, sono stati finiti nel 2011. Il palazzo è costato tre milioni, l’Ater ha speso soldi anche per arredarlo
CHIETI. I salottini sono arredati con poltrone, divani, tavoli e tivvù. Sui letti ci sono già i materassi e persino lenzuola e tende ripiegate. La casa dello studente, costruita dall’Ater in via Gran Sasso, angolo via Arenazze, è pronta dal 2011 ma non apre. E’ la madre delle incompiute cittadine: una piccola Salerno-Reggio Calabria costata 3 milioni di euro. I lavori vennero decisi 19 anni fa. Un piano seminterrato, cinque livelli abitativi all’interno dei quali sono stati ricavate 44 stanze doppie e cinque singole, per un totale di 93 posti letto, e servizi collettivi, più un piano sottotetto. La porta d’ingresso si apre con una scheda magnetica. Tutto è moderno. Ma due giorni fa, abbiamo fotografato le piastrelle staccate, i muri imbrattati dai vandali e le prime crepe. La struttura non apre e va in rovina.
LA SCHEDA TECNICA, pubblicata nel 2008 nel sito dell’Ater, dice: «Destinazione d'uso: alloggi per studenti. Importo dei lavori € 1.131.401,70. Ditta esecutrice: Gdo Costruzioni di Gianni D'Orazio. Data inizio lavori: 11/01/2008. Data presunta fine lavori: 04/07/2009». Sono gli anni del presidente Ater Paolo Sperduti, che decise di salvare un vecchio scheletro in cemento, destinato a nuova sede dell’Ater, per farne una casa per universitari.
I presupposti c’erano. Si basavano su una delibera regionale del presidente Antonio Falconio, la numero 3.227 del 10 dicembre ’97, che destinava 5,4 miliardi di lire all’Istituto autonomo case popolari (Iacp diventato poi Ater), per costruire alloggi per studenti disabili.
LE DUE DELIBERE. «La gestione degli alloggi sarà però affidata all’Azienda regionale per il diritto allo studio», disse allora Falconio. Ma Sperduti non è più presidente quando, nel 2012, la giunta Chiodi firma una nuova delibera che decide «di affidare la casa dello studente all’Ater di Chieti, rettificando la deliberazione 3.227 del 997 nella parte in cui era previsto l’affidamento della gestione dell’Adsu».
Nello stesso atto troviamo le ragioni che spinsero l’Ater a rivendicare la gestione dell’incompiuta: «12 anni di impresa per alzare la palazzina hanno portato lievitazioni dei costi che lo Iacp aveva stabilito nel ’97, quindi è stata costretta ad integrare il finanziamento regionale con altri fondi, 1,7 milioni di euro sempre della Regione».
«In virtù di ciò, l’Ater ha chiesto la gestione della casa dello studente per 30 anni, o in alternativa cedere la gestione ad altro soggetto per un canone di 70mila euro all’anno».
MOBILI A GO GO. Nel 2012 Marcello Lancia ha già preso il posto di Sperduti. E l’Ater decide autonomamente di acquistare mobili per riempire camere, bar e palestra della casa dello studente. Anche se la destinazione dei fondi regionali prevedeva solo la realizzazione dell’edificio e, in modo chiaro, non consentiva di «coprire spese che riguardano arredamenti per sale studio, biblioteca, auditorium, camera, cucina e bar».
PRESUNTA TANGENTE. Nel 2013 Lancia viene arrestato per corruzione. Il costruttore aquilano, Claudio D’Alessandro, confessa di aver pagato mazzette per ottenere appalti Ater. In un interrogatorio dell’8 aprile del 2013 dice al pm: «Nel documento numero 252 sequestrato nel mio ufficio, troviamo la dicitura “manca casa dello studente” che è postilla a grafia elaborata di pugno da Lancia e vuol dire che l’appalto vinto dall’Ati della (omissis) capogruppo, aggiudicato forse nel 2010 ma non ricordo bene, aveva riguardato anche i lavori della casa dello studente. I lavori suppletivi di intonaci, soglie, pulizia di un canale di gronda e rimozione del cartongesso, si aggiravano sui 36mila euro e la tangente era del al 5%».
LA FINESTRA APERTA. Una fonte Ater documentata ci conferma che quei lavori furono decisi dopo che qualcuno «Lasciò aperta una finestra e l’interno dell’immobile s’inzuppò d’acqua». Ma arriviamo ad oggi. L’attuale commissario, Antonella Gabini, subentrato a Lancia, ha, di recente, chiesto e ottenuto dal Comune di Chieti una variante in sanatoria per sistemare le fogne della Casa dello Studente costruite, per un errore, sotto il livello della conduttura principale. Dopo i lavori sarà chiesta l’agibilità, e sarà bandita la gara per la gestione. Ma per eseguire le opere mancano 400mila euro. Che l’Ater non ha.
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