Produzioni a Trento solo un anno Ecco l’intesa tra sindacati e Dayco 

Illustrato l’accordo raggiunto con la proprietà nell’ultima assemblea con gli operai dello stabilimento Due dei sette giorni di sciopero tramutati in ferie e interinali stabilizzati a Chieti Scalo e a Manoppello

CHIETI. Da domani tutti al lavoro, sia i 329 dipendenti dello stabilimento scalino che i 223 di quello di Manoppello. Sciopero finito alla Dayco grazie all’accordo sottoscritto venerdì notte tra azienda e sindacati. «Siamo stati coesi e non ci siamo fatti intimorire», dicono i sindacalisti della rsu (rappresentanza sindacale unitaria composta da Ettore Di Natale per la Femca Cisl, Cesare Ciaschetti e Alessandro Mancini per la Filctem Cgil, Giustino Stampone e Stefano Di Primio per la Uiltec Uil) che ieri mattina sono tornati davanti ai cancelli dell’azienda di via Papa Leone XIII per illustrare ai lavoratori i contenuti dell’accordo notturno.
Sette le giornate di astensione dal lavoro indette dai sindacati nel corso della protesta, ma ne sono state conteggiate solo quattro: le altre sono state trasformare in ferie. L’incubo della delocalizzazione si allontana: era stato sollevato da un contratto con un’azienda di Trento, la Novurania, dove è stato spostato il 3% della produzione. I sindacati, venuti a conoscenza della stipula del contratto a cose fatte, ne hanno chiesto subito la rescissione. L’azienda ha replicato che la decisione era stata presa per salvaguardare la continuità della produzione, nel caso nello stabilimento teatino si fosse verificato un guasto o addirittura una calamità naturale. Nella riunione di venerdì, però, l’azienda ha deciso di dare al contratto con lo stabilimento di Trento una scadenza annuale, fissata al 28 febbraio prossimo, al termine del quale l’azienda si è impegnata al recesso, salvo nuovi accordi sindacali. Dayco si è inoltre impegnata a stabilizzare quattro lavoratori interinali, due nello stabilimento teatino e altri due in quello di Manoppello. Ulteriori possibili stabilizzazioni dei precari verranno valutate in futuro insieme ai sindacati. Con loro si valuterà anche la chiusura del contratto di secondo livello.
Relazioni sindacali, dunque, ristabilite nel migliore dei modi, con l’impegno a incontri sempre più puntuali improntati a maggiore trasparenza nella comunicazione aziendale per evitare fraintendimenti in un’azienda che per il resto lavora molto bene, con il raggiungimento di standard soddisfacenti per tutti.
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