Prostituzione San Salvo, rischio confisca per le case affittate alle ragazze-squillo
Una sentenza del tribunale di Rapallo fa tremare i proprietari degli appartamenti della marina trasformati in case d’appuntamento: tre anni di carcere e la confisca della casa
SAN SALVO. Tre anni di carcere e la confisca della casa. È la sentenza inflitta qualche giorno fa dal tribunale di Rapallo al proprietario di un appartamento che durante l’inverno veniva utilizzato per incontri a luci rosse. Ed è quello che rischiano i proprietari degli appartamenti di San Salvo marina trasformati in case d’appuntamento.
La polizia municipale qualche giorno fa grazie alla segnalazione di alcuni cittadini esasperati ha scoperto nuove alcove. I titolari saranno segnalati all’autorità giudiziaria per favoreggiamento. L’amministrazione comunale intende scoraggiare con ogni mezzo il fenomeno e ridare alla riviera la dignità che merita. In collaborazione con la polizia e i carabinieri, la polizia urbana diretta da Saverio Di Fiore ha compiuto altri blitz a sorpresa. Insieme ai proprietari anche le agenzie che hanno redatto il contratto di locazione rischiano grosso.
L’operazione delle forze dell'ordine prosegue e non è detto che non porti a nuovi clamorosi risvolti. Non sarebbe la prima volta. Quattro anni fa la polizia di Vasto scoprì una banda dedita allo sfruttamento della prostituzione tra Vasto e San Salvo. Quattro persone che gestivano l’attività di sette appartamenti finirono in carcere. «Ringraziamo il sindaco Tiziana Magnacca perché grazie ai controlli che ha sollecitato, il nostro quartiere sta tornando a rivivere e i nostri figli possono rientrare anche a tarda ora senza il timore di fare incontri sconvenienti», dicono riconoscenti le famiglie di un condominio di via Magellano. (p.c.)
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