Prostituzione, sgominata la banda dei night club Tratta delle finte ballerine: diciotto arresti
Blitz all'alba nelle province di Pescara, Chieti e Rieti: sgominata associazione per delinquere dedita al favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, allo sfruttamento della prostituzione e allo spaccio. Chiusi tre night
PESCARA. Reclutavano all'estero giovani donne, prevalentemente cubane che, dopo essere state illuse sulla possibilità di ottenere un regolare lavoro in Italia, venivano avviate alla prostituzione, in particolare in alcuni locali notturni. L'organizzazione è stata sgominata con diciotto arresti e tre night sequestrati tra l'Abruzzo e il Lazio. L'operazione, denominata 'Cuba libre', è stata eseguita all'alba nelle province di Pescara, Chieti e Rieti dalla squadra mobile e la direzione della Procura della Repubblica del capoluogo adriatico, il tutto sotto il coordinamento dal Servizio centrale operativo di Roma. La squadra mobile, diretta da Piefrancesco Muriana, ritiene di aver smantellato un'associazione per delinquere, attiva tra le tre province, dedita al favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, allo sfruttamento della prostituzione e allo spaccio di droga.
A capo dell'organizzazione vi era un cittadino cubano, residente a Montesilvano, Omar Morejon. Oltre a Morejon, chiamato dalle ragazze 'padrino', sono finiti in carcere anche alcuni titolari o gestori di locali notturni, tra cui Emilio Cicerone del night 'El Patio' di Borgorose (Rieti), Francesco Di Renzo del 'Taix International Club Srl' di Francavilla al Mare, e Maurizio Di Biase del 'Mato's' di Fara Filiorum Petri. I tre night sono stati sequestrati.
Per far entrare e favorire la permanenza sul territorio italiano delle ragazze, il gruppo procurava alle giovani o un permesso di soggiorno per motivi artistici oppure organizzava matrimoni fittizi con italiani, il più delle volte, pregiudicati e tossicodipendenti. Diciassette in totale le persone arrestate, ancora ricercato un cittadino cubano.
Fondamentale per le indagini, avviate nel novembre 2009 in seguito ad un esposto anonimo, si è rivelata la collaborazione di alcune ragazze. Durante l'operazione sono state sequestrate anche quattro autovetture, ritenute di valore sproporzionato rispetto ai redditi dichiarati dagli indagati.
Ad alcuni dei titolari dei locali notturni è stato contestato anche il reato di violenza sessuale: abusando del ruolo che ricoprivano e con la minaccia di licenziare le ragazze e di rimandarle nei rispettivi paesi di origine, le costringevano ad avere rapporti sessuali con i clienti. E' stato il gip Guido Campli(pm Silvia Santoro) ad emettere le 18 misure cautelari, di cui 12 in carcere e 6 agli arresti domiciliari, nonché i tre provvedimenti di sequestro preventivo, eseguiti con l'impiego di quasi cento agenti delle questure di Pescara, Chieti, Rieti e L'Aquila e il contributo del Reparto Mobile di Senigallia.
A capo dell'organizzazione vi era un cittadino cubano, residente a Montesilvano, Omar Morejon. Oltre a Morejon, chiamato dalle ragazze 'padrino', sono finiti in carcere anche alcuni titolari o gestori di locali notturni, tra cui Emilio Cicerone del night 'El Patio' di Borgorose (Rieti), Francesco Di Renzo del 'Taix International Club Srl' di Francavilla al Mare, e Maurizio Di Biase del 'Mato's' di Fara Filiorum Petri. I tre night sono stati sequestrati.
Per far entrare e favorire la permanenza sul territorio italiano delle ragazze, il gruppo procurava alle giovani o un permesso di soggiorno per motivi artistici oppure organizzava matrimoni fittizi con italiani, il più delle volte, pregiudicati e tossicodipendenti. Diciassette in totale le persone arrestate, ancora ricercato un cittadino cubano.
Fondamentale per le indagini, avviate nel novembre 2009 in seguito ad un esposto anonimo, si è rivelata la collaborazione di alcune ragazze. Durante l'operazione sono state sequestrate anche quattro autovetture, ritenute di valore sproporzionato rispetto ai redditi dichiarati dagli indagati.
Ad alcuni dei titolari dei locali notturni è stato contestato anche il reato di violenza sessuale: abusando del ruolo che ricoprivano e con la minaccia di licenziare le ragazze e di rimandarle nei rispettivi paesi di origine, le costringevano ad avere rapporti sessuali con i clienti. E' stato il gip Guido Campli(pm Silvia Santoro) ad emettere le 18 misure cautelari, di cui 12 in carcere e 6 agli arresti domiciliari, nonché i tre provvedimenti di sequestro preventivo, eseguiti con l'impiego di quasi cento agenti delle questure di Pescara, Chieti, Rieti e L'Aquila e il contributo del Reparto Mobile di Senigallia.
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