Il progetto

Protocollo d’intesa per finanziare la bretella

LANCIANO. Di 90 chilometri di strada ne mancano appena 3,8 da completare. Da decenni si dibatte su come fare, si alternano i progetti, si prendono impegni (l’ultimo è del ministro dei Trasporti e...

LANCIANO. Di 90 chilometri di strada ne mancano appena 3,8 da completare. Da decenni si dibatte su come fare, si alternano i progetti, si prendono impegni (l’ultimo è del ministro dei Trasporti e infrastrutture, Maurizio Lupi del Pdl), ma la Statale 652 resta la grande incompiuta della Val di Sangro. Eppure è a servizio della più importante area industriale del Centro-Sud, che conta i colossi della Sevel e della Honda. L’ultimo progetto in ballo è quello da 160 milioni di euro (40 milioni a chilometro), fatto di gallerie e viadotti, che viene considerato difficilmente finanziabile. Le Province di Chieti e Isernia, insieme a Confindustria e al Patto territoriale Sangro-Aventino, hanno firmato un protocollo d’intesa per fare squadra e arrivare al tavolo politico sugli assetti stradali tra l’Alto Molise e il Chietino chiedendo di rivedere il progetto. «Non è detto che sia il percorso migliore sul quale investire», dice Raffaele Trivilino, responsabile dei Patti territoriali, nonché coordinatore del Campus Automotive. A sostenere la battaglia ci sono anche i sindacati. «Lo stesso Sergio Marchionne (amministratore delegato di Fiat, ndc), in visita ad Atessa, ha detto che il primo obiettivo è il completamento della Fondovalle e il secondo il porto», nota Nicola Di Matteo, segretario regionale della Fiom-Cgil, «sono due obiettivi che la Regione Abruzzo non può più mancare». Per ottobre, intanto, l’Anas ha comunicato che aprirà la variante di Quadri, un’opera (sono serviti oltre 10 milioni di euro per completarla) che libererà il comune montano dalla morsa dei tir che oggi attraversano il centro del paese e ridurrà di circa 4 chilometri il percorso verso la Val di Sangro. (s.so.)

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