Quattro bulli obbligati al volontariato
Il percorso riabilitativo di 24 mesi stabilito dal tribunale. I minori aiuteranno gli anziani dopo le violenze all'ippodromo. I ragazzi arrestati nell'autunno del 2005 seguiti da psicologi
LANCIANO. «Attività di volontariato dedicate al prossimo, ritorno a scuola o sul posto di lavoro e rientro a casa entro le 23,30». Dovranno rigare dritto per due anni i quattro presunti bulli accusati di avere sequestrato e violentato una studentessa di 14 anni nel box per cavalli dell'ippodromo Villa delle Rose. E' quanto stabilito dal giudice del tribunale dei minori dell'Aquila.
L'udienza preliminare di ieri è destinata a mettere la parola fine alla vicenda che due anni fa portò all'arresto dei quattro del branco e mise i brividi alla città. Il Gup dell'Aquila ha deciso di sospendere il giudizio e di affidare i quattro minorenni ai Servizi sociali. La richiesta di “messa alla prova” era stata avanzata dai legali difensori dei quattro - Marco Di Domenico, Roberto Serafini, Vittorio Orlando e Silvio Rustignoli - e accolta anche dal pubblico ministero del tribunale dei minori. Al percorso di riabilitazione devono contribuire anche le rispettive famiglie.
Dopo due anni, se i giudizi di sociologi e psicologi saranno positivi (i test e gli incontri di verifica avranno cadenza settimanale) si estinguerà il reato. In caso contrario gli eventuali trasgressori rischiano il rinvio a giudizio e il processo per sequestro di persona e violenza sessuale di gruppo. Per evitare il carcere - la condanna può arrivare fino a 12 anni - ci vogliono 24 mesi di buona condotta, come stabilito dal giudice: così i minorenni dovranno svolgere attività di volontariato per dedicarsi al prossimo (per esempio l'assistenza agli anziani) e dare un decisivo segnale di cambiamento. Rientro a casa entro le 23,30 al massimo, comportamenti irreprensibili tra i banchi di scuola o sul posto di lavoro, niente frequentazione di locali notturni. I quattro adolescenti - tre di 15 e uno di 16 anni - furono arrestati dalla polizia il 3 dicembre 2005 su disposizione della Procura dei minori dell'Aquila.
Le indagini scattarono quando la studentessa vittima dei presunti abusi raccontò tutto a un'amica. L'episodio si verificò sabato 21 novembre dello stesso anno in uno dei box per cavalli dell'ippodromo Villa delle Rose. Il giorno dopo la storia degli abusi era su Internet, in un blog. Lo scalpore per gli arresti fu enorme. Anche perché pochi giorni dopo si consumò un altro presunto episodio di violenza sessuale di gruppo, sempre ai danni di una minorenne, nel tunnel in via Per Treglio, all'esterno di una discoteca (lo scorso 20 giugno sono arrivate le condanne del tribunale con rito abbreviato: cinque anni di reclusione per i due maggiorenni). La polizia arrivò a indagare anche su altri presunti episodi di violenza e bullismo. Senza esito.
L'udienza preliminare di ieri è destinata a mettere la parola fine alla vicenda che due anni fa portò all'arresto dei quattro del branco e mise i brividi alla città. Il Gup dell'Aquila ha deciso di sospendere il giudizio e di affidare i quattro minorenni ai Servizi sociali. La richiesta di “messa alla prova” era stata avanzata dai legali difensori dei quattro - Marco Di Domenico, Roberto Serafini, Vittorio Orlando e Silvio Rustignoli - e accolta anche dal pubblico ministero del tribunale dei minori. Al percorso di riabilitazione devono contribuire anche le rispettive famiglie.
Dopo due anni, se i giudizi di sociologi e psicologi saranno positivi (i test e gli incontri di verifica avranno cadenza settimanale) si estinguerà il reato. In caso contrario gli eventuali trasgressori rischiano il rinvio a giudizio e il processo per sequestro di persona e violenza sessuale di gruppo. Per evitare il carcere - la condanna può arrivare fino a 12 anni - ci vogliono 24 mesi di buona condotta, come stabilito dal giudice: così i minorenni dovranno svolgere attività di volontariato per dedicarsi al prossimo (per esempio l'assistenza agli anziani) e dare un decisivo segnale di cambiamento. Rientro a casa entro le 23,30 al massimo, comportamenti irreprensibili tra i banchi di scuola o sul posto di lavoro, niente frequentazione di locali notturni. I quattro adolescenti - tre di 15 e uno di 16 anni - furono arrestati dalla polizia il 3 dicembre 2005 su disposizione della Procura dei minori dell'Aquila.
Le indagini scattarono quando la studentessa vittima dei presunti abusi raccontò tutto a un'amica. L'episodio si verificò sabato 21 novembre dello stesso anno in uno dei box per cavalli dell'ippodromo Villa delle Rose. Il giorno dopo la storia degli abusi era su Internet, in un blog. Lo scalpore per gli arresti fu enorme. Anche perché pochi giorni dopo si consumò un altro presunto episodio di violenza sessuale di gruppo, sempre ai danni di una minorenne, nel tunnel in via Per Treglio, all'esterno di una discoteca (lo scorso 20 giugno sono arrivate le condanne del tribunale con rito abbreviato: cinque anni di reclusione per i due maggiorenni). La polizia arrivò a indagare anche su altri presunti episodi di violenza e bullismo. Senza esito.