iL procuratore FRANCESCO prete

«Questo tribunale è virtuoso ma ha pochi dipendenti»

VASTO. Il Comitato di avvocati contro la soppressione del tribunale continua la propria battaglia in difesa del presidio di giustizia. Ufficialmente il provvedimento è slittato di due anni. La...

VASTO. Il Comitato di avvocati contro la soppressione del tribunale continua la propria battaglia in difesa del presidio di giustizia. Ufficialmente il provvedimento è slittato di due anni. La pianta organica degli impiegati però comincia ad assottigliarsi. A confermarlo è il procuratore capo della Repubblica, Francesco Prete.

«Il decreto 155 del 2012 prevede la soppressione del tribunale di Vasto a settembre 2015. I tagli alla spesa pubblica hanno tuttavia già prodotto effetti sull’organico del personale amministrativo: dei 19 dipendenti previsti dalla pianta organica per la Procura, ne sono rimasti in servizio 14, di cui 4 ausiliari. Le cinque unità collocate in pensione non sono state rimpiazzate e non è previsto che lo siano», dice il magistrato.

Eppure il lavoro svolto dai magistrati vastesi nel 2012 è stato notevole. Dal 1° gennaio al 31 dicembre 2012 la Procura ha iscritto 1.513 provvedimenti e ne ha definiti altri 1.457. Gli indagati sono 1.975. I procedimenti a carico di ingnoti 3.365 e quelli per fatti che non costituiscono reato, 338. La pianta organica del tribunale prevede oltre al presidente altri sei giudici. Quella della Procura un procuratore e due sostituti.

«Su quattro uffici dei giudici di pace tre sono stati soppressi. Eppure, come avevano anticipato al Centro gli avvocati del Comitato anti-soppressione, il tribunale di Vasto è il più efficiente nello smaltimento dei procedimenti civili. La Procura ha conquistato il primo posto nel piano straordinario di digitalizzazione della giustizia italiana. È l’unico presidio abruzzese ad essere rientrato nell’elenco dei 40 tribunali virtuosi d’Italia avendo smaltito una percentuale di cause superiore al 5 per cento annuo».

I riscontri saranno utilizzati per cercare di ridisegnare una nuova mappa dei tribunali adeguata alle esigenze del territorio. E intanto si attende dalla Cassazione la risposta all’appello presentato dal presidente del consiglio dell’Ordine forense, Nicola Artese. (p.c.)

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