Quinto attentato a Primiceri 

Bruciato il magazzino di ombrelloni al titolare dello stabilimento balneare Il Trabocco

VASTO. Pomeriggio di fuoco sulla riviera. Incendiato il deposito di ombrelloni del titolare del lido Il Trabocco, Ettore Primiceri, rappresentante anche della piccola pesca. Il fuoco ha divorato anche il furgone dell’operatore e la vettura di un residente della Marina parcheggiata vicino. Il rogo è divampato poco dopo le 16 davanti al complesso residenziale Neptunia in località San Tommaso. L’incendio, di chiara matrice dolosa, ha terrorizzato i bagnanti e i condomini. È stata una donna ad accorgersi per prima di quello che stava accadendo avvertendo Primiceri. Il balneatore ha subito chiamato i vigili del fuoco e i carabinieri. Quello di ieri è il quinto incendio doloso subito dall’uomo. «Ho perso un anno di lavoro», ha dichiarato.
L’inferno. È scoppiato all’improvviso in un tranquillo e caldo pomeriggio. La riviera e la spiaggia erano affollate di bagnanti che, approfittando del primo caldo, stavano rilassandosi e divertendosi al sole. All’improvviso una nube di fumo seguita dallo scoppio di alcuni pneumatici e il rumore di vetri rotti ha allertato tutti. Davanti al complesso Neptunia c’era l’inferno. Gli attentatori hanno incendiato alcune assi di legno che erano nel deposito di Primiceri. In pochi minuti il fuoco si è esteso all’intero del deposito divorando tutto: ombrelloni, sdraio, attrezzi da lavoro. Le lingue di fuoco hanno poi attaccato il furgone di Primiceri. Il carburante ha alimentato ulteriormente il rogo. Le fiamme hanno raggiunto i due metri di altezza e si sono estese a una vettura vicina. L'arrivo dei vigili del fuoco ha evitato che venissero incenerite altre macchine. Pochi minuti dopo che il fuoco aveva attaccato il furgone alcuni testimoni hanno visto un auto che si allontanava dalla zona. «Purtroppo nessuno ha pensato a prendere il numero di targa e il modello della vettura. Il fumo ha aiutato i piromani e la paura ha impedito ai cittadini di registrare particolari che avrebbero potuto rivelarsi utili ai carabinieri», dice Ettore Primiceri.
Chi ha agito ha studiato luoghi e modalità. Due giorni fa era stata distrutta la telecamera di sorveglianza che Primiceri aveva installato davanti al suo chiosco. Probabilmente gli autori del gesto hanno annotato gli spostamenti del balneatore per poter colpire meglio. Primiceri ha parlato a lungo con i carabinieri riferendo i propri sospetti.
Quinto incendio doloso. Quello di ieri è l’ennesimo doloso subito dall'operatore. «Un anno di lavoro è andato in fumo. Se qualcuno è in grado di fornire ai carabinieri elementi utili all’identificazione dei piromani lo faccia. Non permettiamo a queste persone di compiacersi di azioni così scellerate», ha detto Primiceri esasperato.
I precedenti. Il 16 giugno 2016 Primiceri subì un attentato incendiario all’alba a Vasto marina, nello spazio riservato al parcheggio dei natanti della piccola pesca. Un incendio doloso distrusse la sua imbarcazione. Nel 2013 venne incendiato il suo fuoristrada nelle vicinanze del Trabocco. Nel 2014 è stata bruciata la sua moto parcheggiata nel cortile di casa. Nel 2015 un altro incendio fu subito soffocato. La videosorveglianza accesa all’ingresso della pista ciclabile vicina alle dune un anno fa fornì agli investigatori qualche particolare. Non abbastanza per incriminare l’autore.
L’appello. Ettore Primiceri però chiede giustizia. Lo fa lanciando un appello al prefetto di Chieti, Antonio Corona, al procuratore capo di Vasto, Giampiero di Florio, al questore di Chieti Raffaele Palumbo e al maggiore dei carabinieri, Giancarlo Vitiello. «Non ce la faccio più. Chiedo che venga arrestato l’autore e il mandante degli incendi che stanno mandando in fumo la vita. Che ci sia qualcuno che nutre rancore nei miei confronti è evidente. Ho fiducia nella giustizia e la invoco. Sono esasperato, rischio di commettere qualche sciocchezza. Non è giusto», dice Primiceri. «Chi con tanto accanimento ha deciso di colpirmi deve pagare. Non può passare il messaggio che un incendiario resta impunito», dice il rappresentante della piccola pesca. Primiceri è pronto a riferire al procuratore Di Florio i suoi sospetti e i particolari che lo spingono a sospettare di qualcuno.
©RIPRODUZIONE RISERVATA