Rete idrica inadeguata, Lapenna scrive all'Ato

Il sindaco: servono cinque milioni per risolvere i problemi strutturali

VASTO. Cinque milioni di euro. E' quanto chiede il sindaco di Vasto, Luciano Lapenna, all'Ato numero 6 del Chietino, l'ente d'ambito responsabile del servizio idrico integrato (acqua potabile e fogne) del comprensorio. Dopo aver verificato che gran parte del centro storico da giorni soffre la sete a causa della inadeguatezza della rete, Lapenna ha preso carta e penna e scritto all'ente d'ambito. 

«Servono 3milioni900mila euro per adeguare la rete fognaria e 750mila euro per risolvere il problema della carenza idrica: le condotte vanno sostituite e adeguate», chiede il sindaco rimarcando che la città e l'amministrazione attendono una risposta dal 2006.  Non è la prima volta che il primo cittadino rappresenta all'ente la difficile situazione vissuta dai residenti del centro storico sollecitando un finanziamento per adeguare la rete.  Una primo appello all'Ato è datato settembre 2006. Pochi mesi dopo il suo insediamento Lapenna lanciò un sos per Vasto.  «La rete idrica va sistemata e quella fognaria adeguata alle nuove esigenze della città».

L'Ato non rispose.  E neppure il sollecito fatto nel 2009 ottenne una risposta.  Lunedì scorso, dopo ever ascoltato per l'ennesima volta lo sfogo dei cittadini, Lapenna ha scritto una nuova lettera all'ente d'ambito.  Nella missiva controfirmata dal dirigente dell'Ufficio Servizi, l'ingegnere Roberto D'Ermilio, Lapenna chiede 3milioni 900mila euro per il raddoppio della rete fognaria tra contrada San Tommaso (alla Marina) e San Salvo marina. «Il Comune è già intervenuto nella zona con risorse proprie, ma ora serve un ulteriore sforzo da parte dell'Ato», dice il sindaco.  «Una città in continua espansione ha bisogno di servizi adeguati. Per questo servono anche 750mila euro per risolvere una volta per tutte il problema della carenza idrica».  E intanto ieri è stata un'altra giornata di "grande sete" per i residenti dei quartieri a monte della città, vista la scarsa erogazione di acqua dai rubinetti. (p.c.)

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