CRECCHIO
Riaffiora la più importante necropoli dei frentani
A Santa Maria Cardetola cento sepolture (VI-IV secolo a.C.) con due elmi di bronzo e tre cinturoni per infanti. Sito che per importanza è al pari di quelli di Alfedena e Campovalano
CRECCHIO. Cento sepolture italiche, dal VI al IV secolo avanti Cristo, che offrono nuovi dati sulle popolazioni che abitavano il territorio abruzzese. Quella che sta emergendo in località Santa Maria Cardetola, a Crecchio (Chieti), è tra le più importanti necropoli degli ultimi anni, al pari di quelle più note di Alfedena (L’Aquila) e Campovalano (Teramo).
“Abbiamo esplorato quasi 100 sepolture” rivela Andrea Rosario Staffa, archeologo della soprintendenza Archeologica Belle Arti e Paesaggio (Abap) dell’Abruzzo, “risalenti a un periodo dal VI al IV secolo avanti Cristo e le necropoli di questa epoca nel territorio degli antichi Frentani sono ancora poche o comunque conosciute solo in maniera problematica, a causa della mancata pubblicazione di scavi vecchi o di rinvenimenti casuali”. La campagna di scavo archeologico è condotta dalla soprintendenza Abap con il supporto dell’Archeoclub d’Italia, sede di Crecchio, e dell’amministrazione comunale.
Una vecorpoli particolarmente ricca per la varietà di oggetti, riti, elementi cultuali, e veri e propri mondi rituali testimoniati dai corredi, con alcuni elementi eccezionali, fra i quali due elmi di bronzo. In alcune delle tombe maschili sono presenti elementi più rari, che attestano l'evoluzione della tecnica militare in Italia durante e dopo le guerre sannitiche. Singolare la scoperta di tre cinturoni appartenenti a infanti: elementi rari posto che in tutta Italia non sono conosciuti più di quindici cinturoni infantili. L' ideologia del banchetto è testimoniata dalla frequente presenza di set completi per la cottura della carne comprendente coltelli, spiedi di varia dimensione e alari. “La collaborazione con le associazioni locali” osserva la soprintendente Rosaria Mencarelli, “è fondamentale per mantenere i legami col territorio, e quello con l’Archeoclub di Crecchio è un esempio importante”. @RIPRODUZIONE RISERVATA