Rianimazione, caso in Consiglio I medici: garanzie sui lavori Utic 

L’opposizione consiliare chiede la convocazione dell’assemblea civica sulla situazione del Renzetti Gagliardi, presidente dell’Ordine: la Asl ci dia rassicurazioni sulla piena funzionalità del reparto 

LANCIANO. È l’opposizione in consiglio comunale a chiedere un’assassemblea civica straordinaria sulla rianimazione dell'ospedale Renzetti ridotta a soli due posti letto e l’idea che il taglio del reparto possa configurare ipotesi di interruzione di pubblico servizio. È l’Ordine dei medici chirurghi e odontoiatri della provincia di Chieti a chiedere al manager Asl Thomas Schael, «rassicurazioni sulla ripresa della piena funzionalità della rianimazione e tempi certi per i lavori che interesseranno l’Utic (Unità di terapia intensiva cardiologica)». Continua a far discutere la scelta della Asl di destinare i 6 posti letto della rianimazione all’Utic, spostando così 4 letti a Chieti e mantenendone solo due nel blocco operatorio. Utic costretta a traslocare dal reparto attuale non a norma: un reparto che doveva essere temporaneo visti i lavori attesi dal 2015 nei locali originari dell'unità al terzo piano del Renzetti. La scelta di spostare l’Utic in rianimazione la Asl la definisce temporanea, ma molti ritengono sia a lungo termine visto che trovare 1,5 milioni per i lavori in tempi di tagli e debiti è un'impresa e visto che poteva essere un’alternativa magari destinare i due posti del blocco operatorio all'Utic e lasciare i sei alla rianimazione.
«Avevamo condiviso un ordine del giorno con la maggioranza per un consiglio comunale sulla sanità», dice il consigliere comunale Giacinto Verna (Azione) «ma se il tema fa trovare la maggioranza in imbarazzo con Marco Marsilio e Schael, allora facciamo un consiglio monotematico con una mozione per rianimazione da condividere anche con i consigli dei comuni vicini». «È infatti un danno enorme per la sanità dell’intero territorio di Lanciano e del Sangro/Aventino il taglio della rianimazione; bisognerà rivolgersi a Chieti e a Vasto», continua il consigliere Leo Marongiu (Pd). «Non è accettabile, come non è accettabile la minaccia di Schael di denunciare gli operatori sanitari; piuttosto il taglio della rianimazione potrebbe essere da denuncia configurando l’ipotesi di interruzione di pubblico servizio rispetto ad un reparto salva-vita e strategico». «Oltre che essenziale per un Dea di primo livello», aggiunge Verna, «che il Renzetti nella realtà non è più visto che senza rianimazione saranno compromesse tutte le attività chirurgiche e si pongono le basi per l’ospedale di area medica voluto dall'azienda senza che il sindaco Filippo Paolini abbia mai mosso un dito».
E c'è anche il caso delle liste di attesa su cui chiede di far luce Marongiu: «Stanno emergendo anomalie rispetto a utenti che chiedono una prestazione, non vengono richiamati perché nei tempi dovuti non ci sarebbero spazi e che avrebbero una prenotazione inconsapevole a lungo termine per riempire le statistiche della Asl sulle liste di attesa e migliorare i dati aziendali, senza poi in realtà poter avere il servizio».
E sui tagli alla rianimazione interviene anche l’Ordine dei medici della provincia che ha scritto a Schael. «È nostro interesse che ogni professionista operi in un ambiente salubre e sicuro e che venga garantita la salute e la sicurezza dei pazienti», scrive la presidente Lucilla Gagliardi, «ci chiediamo se non c'erano soluzioni logistiche alternative che non interessassero un servizio così centrale e strategico come la rianimazione. Chiediamo rassicurazioni sulla ripresa della piena funzionalità del reparto, tempi certi per i lavori all'Utic nell’interesse dei pazienti e degli operatori. Come ordine professionale ribadiamo che è fondamentale poi rimettere al centro di ogni dibattito e proposta i professionisti della salute che operano quotidianamente sul territorio».