Rianimazione ferma da agosto Al Renzetti restano solo 2 posti 

L’annuncio della Asl: «Letti nel blocco operatorio, interventi chirurgici più complessi a Chieti e Vasto» I lavori di rimozione dell’amianto durante i mesi in cui sono state programmate meno operazioni

LANCIANO. Due posti letto sistemati nel blocco operatorio per l’assistenza intensiva a pazienti che dovessero averne necessità, le emergenze che possono prefigurare un ricovero in rianimazione saranno dirottate dal 118 agli ospedali di Vasto e Chieti: è la “soluzione” trovata dalla Asl che deve chiudere la rianimazione del Renzetti per i lavori di rimozione amianto. Dal 5 agosto quindi l’unità vedrà la sospensione dei ricoveri, di conseguenza si ridurranno le attività chirurgiche che in estate diminuiscono, per permettere lavori in parte già fatti nel 2019. E sembra infatti di tornare indietro nel tempo.
I LAVORI IN ESTATE
Dal 15 luglio al 2 settembre 2019 la rianimazione rimase chiusa per i lavori di bonifica amianto fatti tramite incapsulamento. Ora invece, dal 5 agosto, ci sarà la rimozione: cioè il pavimento verrà tolto, e i lavori si protrarranno, secondo la Asl, per massimo due mesi. «I lavori sono fatti nel periodo estivo non a caso», spiega il direttore generale Thomas Schael, «perché l’attività chirurgica programmata registra un calo fisiologico. Ora, con questa chiusura, sarà compito delle unità operative selezionare i casi di non elevata complessità da operare in questi due mesi, rinviando gli altri di qualche tempo oppure appoggiandosi agli altri presidi. Il direttore sanitario Flavia Pirola provvederà a mettere in campo un’organizzazione con pronto soccorso, chirurghi, 118 e rianimatori per fare in modo che i pazienti abbiano assistenza adeguata senza dover sopportare alcun sacrificio. E senza il blocco delle attività chirurgiche che potranno proseguire, anche se con interventi non complessi con i due posti nel blocco operatorio. Quella che ripetiamo è un’esperienza già nota alla stessa rianimazione, dove nel 2019 era stata fatta analoga operazione di rimozione per una prima fase, rinviando la seconda a un tempo successivo».
L’AMIANTO
Tempo che pare essere arrivato ora che la Asl ha potuto contare anche su un finanziamento della Regione per la bonifica amianto di 522mila euro per il Renzetti. Che “scoprì” il problema il 4 febbraio 2015, quando ci fu il blitz della forestale che rilevò la presenza di vinil amianto in bassa concentrazione nei pavimenti della palazzina centrale dell’ospedale (pronto soccorso, direzione sanitaria, rianimazione, ginecologia, pediatria e chirurgia) e ordinò la bonifica per la quale la Asl stanziò 900mila euro. Inizialmente i lavori andarono avanti a spizzichi e bocconi. Poi a settembre 2018 partirono gli interventi di rimozione amianto nell’ex chirurgia e poi nella pediatria. E da allora sono andati avanti fino ad oggi. «Ci sono state proroghe dei termini per gli adempimenti imposti da carabinieri forestali e Comune», spiegano dalla Asl, «la bonifica, infatti, è un obbligo ma anche un problema per un ospedale che deve conciliare la parte sanitaria con quella organizzativa. Anche in questa circostanza ci mettiamo tutto l’impegno e vigileremo affinché i lavori vengano eseguiti correttamente e in tempi contenuti, così da ripristinare la piena funzionalità di rianimazione e con essa di tutte le attività del Renzetti». «Ma a vigilare saremo anche noi», chiude il consigliere comunale Leo Marongiu (Pd), «sui tempi, visto che da un mese inizialmente detto e previsto per i lavori si è arrivati già a due, e sulla ripresa delle attività ad inizio ottobre a pieno regime sia nel numero di posti della rianimazione, sei, che nel personale che non va spostato».
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