Riconosciuta dopo 17 ore la donna travolta dall’auto
Mozzagrogna, aveva 34 anni e abitava non lontano dal luogo dell’incidente Era senza documenti quando è stata investita: tornava a casa da una passeggiata
MOZZAGROGNA. Viveva a Mozzagrogna, in contrada Lucianetti, nelle vicinanze dell’incidente, la giovane travolta e uccisa da un automobilista sulla strada Pedemontana poco prima delle 19 di mercoledì. Si chiamava Maria Grazia Di Giambattista, figlia unica degli insegnanti Salvatore e Maria Cristina, che a Lanciano abitano in un condominio di via Verde. Sono stati loro, ieri mattina, insospettiti da quella figlia che non si era fatta più sentire e dopo avere ascoltato in strada e letto sui media che una giovane donna la sera prima era stata investita mortalmente mentre passeggiava in strada, dalle parti della fondovalle Sangro, a chiedere informazioni ai carabinieri.
Il riconoscimento della salma, rimasta per 17 ore senza un nome, è avvenuto intorno alle 13. «Sì, è lei», hanno annuito mamma e papà, dopo avere visto spuntare dal lenzuolo bianco il volto tumefatto della figlia, con un rigagnolo di sangue sul lato sinistro della fronte. E poi quelli erano i suoi abiti: maglioncino a collo alto con le strisce grigie e bordeaux, jeans, scarpe da trekking, giubba nera trapuntata. In tarda mattinata la salma, prima che avvenisse il riconoscimento da parte dei familiari, era stata trasferita dall’obitorio del cimitero di Mozzagrogna a quello dell’ospedale di Lanciano dove di lì a poco il medico legale Pietro Falco, incaricato dal sostituto procuratore Rosaria Vecchi, titolare delle indagini, ha eseguito l’autopsia. L’esame confermerà che la giovane è deceduta in conseguenza delle gravi lesioni interne riportate nell’investimento. Un corpo esile, quello di Maria Grazia, sbalzato per una decina di metri dalla Fiat Marea bianca condotta da F.M., di Mozzagrogna, ma residente a Frisa. L’uomo, com’è prassi in queste circostanze, è indagato per omicidio colposo. L’auto, che presenta il parabrezza frantumato sul lato del guidatore e una vistosa ammaccatura nella parte anteriore sinistra, tra il cofano e lo pneumatico, è stata sequestrata in attesa dei rilievi tecnici.
Maria Grazia Di Giambattista tornava a casa a piedi la sera dell’investimento. Da contrada Lucianetti, più su del campo sportivo del Tre Ville, aveva raggiunto con la sua Ford Fiesta l’abitazione di un’amica. Ma aveva deciso di tornare indietro a piedi in un percorso di almeno quattro chilometri. Amava infatti fare lunghe camminate. All’improvviso la tragedia. La Fiat Marea era in viaggio nella direzione mare-monti; la giovane donna, invece, camminava nell’opposto senso di marcia. Cosa sia accaduto lo stabiliranno le indagini dei carabinieri della compagnia di Ortona, coordinata dal capitano Gianfilippo Manconi.
La donna è stata travolta dall’auto e il corpo è finito su un terreno sterrato, ai piedi di un vigneto. La morte è stata istantanea, come hanno accertato i sanitari del servizio di emergenza sanitaria 118 arrivati con l’ambulanza dall’ospedale di Atessa. La giovane aveva in tasca 60 euro e lo scontrino di un supermercato di Lanciano. Ma non portava documenti con sè: e questo ha fatto ritardare il riconoscimento. Il fatto che vivesse da sola e pare da pochi mesi nella contrada Lucianetti, hanno fatto il resto.
Oggi, in mattinata, il magistrato firmerà il nulla osta alla riconsegna della salma ai familiari, ricomposta nell’obitorio del Renzetti. I funerali si terranno domani, ma l’orario delle esequie lo si conoscerà soltanto nelle prossime ore. Il dolore, intanto, ha fatto da spola ieri tra Mozzagrogna e Lanciano. Una giovane vita spezzata, una speranza che si è spenta nel buio, come quello fitto sulla strada dell’incidente.
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