Riconversione Golden Lady Nuovo esposto in Procura
Gissi, il sindaco Marisi e il consigliere regionale Argirò scrivono ai magistrati Fissata al 12 settembre l’udienza sul fallimento chiesto per la Silda Invest
GISSI. La riconversione della Golden Lady Company spa di Gissi finisce in Procura. Il consigliere regionale Nicola Argirò e il sindaco di Gissi Nicola Marisi hanno presentato un esposto al procuratore capo della Repubblica del tribunale di Vasto, Francesco Prete, chiedendo un’indagine per verificare la correttezza dell’operato di tutti i soggetti coinvolti. «In particolare chiediamo alla Procura di accertare se siano stati o meno commessi reati, perseguendo e punendo a norma di legge gli eventuali responsabili», scrivono nell’esposto i due rappresentanti politici.
Intanto la richiesta di fallimento della Silda Invest invocata dagli avvocati dei sindacati, Agostino Chieffo (Cisl), Carmine Di Risio (Uil) e Michele Sonnini (Uil) sarà valutata nel corso dell’udienza fissata dal giudice del lavoro Caterina Salusti il 12 settembre.
L’odissea dei lavoratori Golden Lady è riassunta in un esposto di sei pagine consegnato alla Procura dal sindaco Marisi e dal consigliere Argirò. I due politici ripercorrono le tappe della riconversione partendo dalla fine del 2011. «A fine 2011 la Golden lady Company spa comunicò alle organizzazioni sindacali e alle istituzioni l’irrevocabile volontà di cessare l’attività produttiva nello stabilimento di Gissi dove lavoravano 400 dipendenti», ricordano Marisi e Argirò.
Dalla comunicazione partì un percorso caratterizzato dall’intervento del ministero dello Sviluppo economico che doveva portare alla riconversione. La Wollo veniva incaricata di svolgere attività di monitoraggio del mercato per individuare imprenditori interessati alla reindustrializzazione del sito produttivo di Gissi.
A maggio 2012 la Silda e la New Trade (entrambe le società pare siano state individuate dalla Wollo) annunciarono il reimpiego dei lavoratori. Il 29 maggio 2012 venne sottoscritto il verbale d’accordo. Regione e Provincia si impegnarono ad attivare programmi di formazione. A latere dell’accordo sottoscritto al ministero pare che la Golden Lady per favorire l’insediamento (circostanza mai smentita dalle parti) abbia versato alla Silda 10mila euro per ogni lavoratori riassunto, quindi 2.500.000 euro, mentre alla New Trade sarebbe stato concesso l’uso gratuito del capannone e la sistemazione degli uffici. «Dell’accordo non rimane nulla. Le vicissitudini dei lavoratori Silda sono note e la New Trade su 115 lavoratori ne occupa solo 6 e ha ricevuto anche ispezioni della guardia di finanza e dell’ispettorato delle Dogane». (p.c.)
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