Rifiuti e grossi tubi La spiaggia libera è in mano al degrado

Sotto il pontile cumuli di spazzatura di una veloce pulizia E dalla statua della Bagnante al Nettuno ci sono 25 tombini

VASTO. Rifiuti, tombini disseminati sull’arenile e grossi tubi neri che affiorano sulla battigia. Si presenta così la spiaggia di Vasto alla vigilia di una stagione balneare piena di incognite. Così mentre gli stabilimenti sono alle prese con l’installazione degli ombrelloni, gli appassionati della tintarella cercano di farsi spazio tra i tanti rifiuti disseminati sul litorale. Completamente impraticabili i tratti di spiaggia libera, decisamente off limits.

Sotto il pontile ci sono grossi cumuli di spazzatura, lasciati lì dopo un timido intervento di ripulitura. L’immagine del golfo lunato tanto decantato sulle cartoline patinate è completamente oscurata dal degrado. Mentre altre località rivierasche sono pronte da settimane ad accogliere i turisti, a Vasto Marina la stagione balneare sembra lontanissima.

«Il litorale non è mai stato così sporco», è il commento di alcuni bagnanti che ieri mattina, nonostante il forte vento, sono scesi in spiaggia trovandosi davanti agli occhi uno spettacolo desolante. Non sono solo i rifiuti a destare sconcerto. Lascia interdetti anche la presenza di grossi tubi neri che affiorano sulla battigia. E che dire dei tombini? Dalla statua della Bagnante al Nettuno, in poco più di duecento metri di spiaggia, ne affiorano ben venticinque. Qualcuno si è preso la briga di contarli. I chiusini di cemento sono stati installati dalla ditta che si è aggiudicata i lavori per i risanamento igienico-ambientale di Fosso Marino, il canale che sfocia vicino al pontile. In un punto, a nord del litorale, se ne trovano cinque, uno accanto all’altro, quasi a formare un mosaico.

Residenti ed operatori turistici si chiedono se non si potevano trovare altre soluzioni tecniche meno impattanti dal punto di vista visivo per risolvere il problema degli scarichi al mare e se non si sarebbe potuto evitare un numero così considerevole di tombini. Nel frattempo la Guardia costiera di Vasto ha aperto un’inchiesta sui detriti ricoperti dalla sabbia, insieme a spazzatura e materiale inquinante. “Movimentazione non autorizzata di ghiaia” è il reato ipotizzato dal tenente di vascello Giuliano D’Urso che è intervenuto dopo l’esposto presentato dal sindaco Luciano Lapenna. «È stata esclusa la presenza di materiale inerte riconducibile a rifiuti edili», si legge in una nota del Comune, «è stata invece evidenziata la presenza di cumuli di ciottoli provenienti da operazioni di livellamento e pulizia degli arenili in preparazione delle attività estive degli stabilimenti balneari».

Anna Bontempo

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