Rischio rifiuti nell’ex cava Appello alla Procura
Villa Carminello, dopo l’appello dei residenti il Comune chiede controlli nell’area L’assessore Sasso: «Sollecitiamo la Forestale alle verifiche anti-inquinamento»
LANCIANO. «Solleciteremo la Forestale per capire quale sviluppo ha preso la situazione dell’ex cava di Valle Cupa». L’assessore all’urbanistica, Pasquale Sasso (Pd) replica sulla questione sollevata da una trentina di famiglie residenti in Villa Carminello dove, in un’area di 5mila metri quadri un tempo boschiva, giace una ex cava di sabbia ormai improduttiva. Il timore dei residenti, sfociato in un esposto alla Procura nel 2011, riguarda il materiale e il terreno utilizzati per ricoprire e riempire la cava una volta terminata l’attività estrattiva. A detta delle famiglie della zona sarebbero stati utilizzati materiali inquinanti come eternit, pneumatici e altro. In tanti hanno visto passare camion di notte e più volte il sito è stato controllato dalla Forestale e addirittura messo sotto sequestro.
La questione si trascina da tempo. La cava è stata autorizzata nel 1996 e poi prorogata nel 2000. Nel 2008 la ditta ha chiesto lo svincolo dell'area di cava, autorizzato nel 2009, a patto di procedere con il risanamento ambientale previsto per legge. Risanamento che per le famiglie di Villa Carminello non sarebbe mai avvenuto, nonostante una recente sentenza del tribunale di Lanciano che ha condannato a sei mesi di reclusione, pena sospesa e 5mila euro di ammenda il responsabile di una ditta di movimento terra per aver realizzato un battuto nell'ex cava di sabbia, ma non per il mancato ripristino dell’area.
I residenti vogliono vederci chiaro. Soprattutto per quanto riguarda i materiali presenti nel bacino e sui confini della cava ed eventuali infiltrazioni inquinanti nelle falde acquifere della zona. «Una cosa è certa», sottolinea ancora l’assessore Sasso, «per quella zona l’amministrazione comunale si è sempre battuta, anche in sede di approvazione di un’osservazione che, come opposizione, (nel corso dell’amministrazione Paolini, ndc) abbiamo contestato. L’osservazione al Prg ha trasformato l’area da agricola ad artigianale, ma di fatto non vi si può costruire nessuna attività produttiva perché sussistono dei vincoli di inedificabilità e di rispetto del bacino fluviale. Su questo si può stare tranquilli. Quanto ai materiali nell’ex cava anche dopo l’esposto dei cittadini abbiamo sollecitato la Forestale, e per conoscenza la Procura, per verificare lo stato dell’area».
La competenza dunque sarebbe del corpo forestale. Nei prossimi giorni l’amministrazione comunale si metterà in contatto con la sezione locale della Forestale per valutare eventuali monitoraggi ambientali nella zona.
Daria De Laurentiis
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