Rose bianche per l’addio a Valeria

La chiesa di San Giovanni Bosco stracolma nell’ultimo saluto alla studentessa

VASTO. «Così come l’infermo in barella venne risanato da Gesù, anche Valeria è stata presa per mano dal Signore ed ora è felice nel Regno dei cieli». Per salutare Valeria Zinni, la studentessa morta venerdì mattina nell’ospedale San Pio dopo un improvviso malore in classe, don Antonio Bevilacqua e don Andrea Sciascia, i due sacerdoti che ieri pomeriggio hanno celebrato il rito funebre nella parrocchia di San Giovanni Bosco, hanno scelto un brano del Vangelo di Giovanni che racconta del miracolo di Gesù che risanò un infermo senza curarsi delle critiche che gli piovvero addosso perché il miracolo avvenne di sabato.

«Valeria è stata scelta perché cara al Signore. Il Signore sceglie sempre le creature speciali», hanno detto i celebranti rivolti alla marea di gente accorsa a salutare la ragazza per l’ultima volta. Un fiume umano ha attraversato via Ciccarone alle 15 raggiungendo dall’obitorio del San Pio la chiesa di San Giovanni Bosco. Dietro alla bara bianca sommersa e circondata da candide rose c’erano i genitori, Mariella e Gino, le nonne Domenica e Liliana e la sorellina Veronica. In lacrime e provati mamma Mariella e papà Gino hanno percorso il tragitto sorretti da alcuni familiari. Scossa da un pianto irrefrenabile anche la piccola Veronica. Centinaia gli studenti presenti.

Accanto all’altare una studentessa ha sorretto la bandiera a mezz’asta e listata a lutto della scuola frequentata da Valeria, il liceo artistico Pantini-Pudente. In prima fila la professoressa Letizia Daniele, dirigente scolastica del Pantini, e tanti insegnanti. Ma anche gli assistenti sociali del Comune e gli operatori del Cireneo hanno voluto rendere omaggio a Valeria.

«Un fiore delicatissimo che riusciva a trasmettere agli altri tanta gioia di vivere», ha detto con voce rotta dal pianto l’assistente sociale che l’ha seguita negli ultimi mesi. Adorava la musica Valeria. È morta ascoltando la musica. Il suo sguardo si è spento all’improvviso lasciando tutti sgomenti.

«Sono certa che ora gli angeli stanon suonando per lei», ha aggiunto una compagna di scuola. Al termine della funzione religiosa la bara bianca è stata trasferita al cimitero di Vasto. (p.c.)

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