l'aggressione

Santa Maria Imbaro, picchia la moglie davanti ai tre figli piccoli: barista arrestato

L'uomo fermato dagli agenti mentre prende a calci la porta dell’abitazione dei suoceri dove i suoi familiari si erano rifugiati per sfuggire alle sue ripetute violenze

SANTA MARIA IMBARO. La picchiava per gelosia o anche solo se rientrava in ritardo a casa. Spettatori di botte e scatti d’ira, durante i quali danneggiava oggetti e stanze, erano i tre figli piccoli. Mercoledì sera il marito violento è stato fermato. O.C., 34 anni, barista albanese da tempo residente a Santa Maria Imbaro, è stato arrestato in flagranza davanti alla casa dei suoceri, a Fossacesia, dove la moglie e i bambini si erano rifugiati per sfuggire alle sue violenze.

Irascibile e violento, il 34enne perdeva spesso le staffe, accanendosi contro la moglie. La afferrava per il collo, la colpiva al ventre per motivi di gelosia o per eventuali ritardi della donna nel rincasare. Nei suoi frequenti scatti d’ira danneggiava mobili, elettrodomestici, perfino un muretto, e anche l’automobile della moglie.

Qualche mese fa, dopo una delle sue sfuriate, la donna aveva sporto denuncia, poi ritirata - ma per quei fatti la Procura ha proceduto d’ufficio: il processo ci sarà il prossimo 6 luglio -.

Come spesso accade nell’ambito familiare, e soprattutto in alcune comunità, tutto era stato minimizzato sperando in un ravvedimento o in un cambiamento di atteggiamento, che però non c’è mai stato. Così, fino all’arresto dell’altra sera, sono andate avanti le violenze e le minacce.

L’ultima lite furibonda c’è stata martedì. Botte, casa messa a soqquadro e poi calci all’auto con danneggiamento dello specchietto, tutto sotto gli occhi terrorizzati dei figli di 2, 4 e 7 anni. All’arrivo della polizia il marito fugge, la donna e i bambini si trasferiscono a casa dei genitori di lei, in contrada Villa Scorciosa, a Fossacesia. O.C. si ripresenta a quasi 24 ore di distanza. Arriva davanti all’abitazione dei suoceri e inizia a prendere a calci la porta di casa.

Questa volta scattano le manette e l’arresto in flagranza di reato. La polizia accompagna l’uomo nel carcere di Villa Stanazzo, a Lanciano, dov’è rinchiuso in attesa dell’udienza di convalida dell’arresto e di conoscere i provvedimenti che l’autorità giudiziaria vorrà eventualmente prendere.

Insomma, un altro caso di maltrattamenti nel Frentano. Nei giorni scorsi un uomo di 43 anni è stato rinviato a giudizio dal giudice delle indagini preliminari del tribunale di Lanciano, Marina Valente, per botte, ingiurie e violenze alla moglie, alcune delle quali, secondo le accuse, compiute anche davanti al figlioletto di 7 anni. Il processo si terrà il 16 dicembre prossimo.

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