Schael alla Regione: dateci fondi adeguati, siamo la Asl più grande
Il direttore generale dell’azienda provinciale spiega il sottofinanziamento alla struttura chietina «Bisogna tenere conto di alcune specificità come la popolazione e la presenza di comuni periferici»
LANCIANO. «Nessun attacco alla Regione da parte della nostra azienda; abbiamo semplicemente valutato un dato di fatto e avanzato una richiesta differente che tenga conto anche del territorio nella ripartizione del fondo sanitario regionale»: è la precisazione del direttore Asl, Thomas Schael, sulla questione del presunto sottofinanziamento della Asl chietina emerso nei giorni scorsi quando il manager, nel presentare l’aggiornamento del piano di razionalizzazione della spesa sanitaria per ridurre l’enorme deficit della sua azienda ai sindaci del comitato ristretto formato da Diego Ferrara (Chieti) Giulio Borrelli (Atessa), Francesco Menna (Vasto), Massimo Tiberini (Casoli) e Agostino Chieffo (Gissi), ha affermato che «la Regione sta penalizzando la Asl chietina nella determinazione del fondo sanitario regionale». Un’affermazione fatta anche a giugno quando parlò di «30 milioni in meno dalla Regione per la Asl negli anni 2019/2023», per «una ripartizione non adeguata del fondo». Un problema, questo del definanziamento della Asl che il consigliere regionale Vincenzo Menna ha chiesto al presidente della V commissione consiliare regionale salute, Paolo Gatti, di inserire nella prima riunione utile per fare chiarezza.
Ed è Schael che spiega le richieste fatte alla Regione per la ripartizione del fondo che dovrebbe «considerare criteri differenti», spiega, «che tengano conto di alcune specificità come la composizione della popolazione e la relativa distribuzione sul territorio secondo la classificazione prevista dalla Strategia nazionale aree interne, l’orografia e la distanza dei paesi dai principali luoghi di cura, la diffusione capillare di presidi sanitari su una estensione territoriale che in Abruzzo è al primo posto». E indica anche i numeri di queste particolarità che rendono la Asl di Lanciano Vasto Chieti unica in Abruzzo: «Abbiamo il maggior numero di Comuni ultra periferici, 37; la popolazione over 65 sale di un punto sopra la media regionale, e nel 2023 ha toccato il 26,1%; tutto il sud della provincia di Chieti è classificato periferico e ultraperiferico. Più della metà della popolazione delle aree interne della risiede da noi, con più di 241mila unità pari al 52% del totale. Per tutte queste ragioni nel documento inviato alla Regione abbiamo solo chiesto di tener conto di queste caratteristiche all’atto dell’assegnazione dei fondi».
Ma l’assessore alla salute Nicoletta Verì ha già precisato che «il fondo, provvisorio e condiviso con i direttori generali delle quattro Asl, tiene conto già ad esempio della popolazione più giovane e anziana, dell’estensione territoriale che da sola conta 13 milioni: 6,2 milioni di euro a L'Aquila, 3,2 milioni a Chieti, 1,4 milioni a Pescara e 2,4 milioni a Teramo». Cifre e ripartizioni che saranno più chiare martedì 24 settembre alla presentazione in commissione regionale del piano di rientro dal debito che per la Asl 02 sarebbe di oltre 45 milioni di euro (considerando anche i tagli fatti e che arriveranno) e per l’Abruzzo sfiorerebbe 200milioni di euro.
Ed è Schael che spiega le richieste fatte alla Regione per la ripartizione del fondo che dovrebbe «considerare criteri differenti», spiega, «che tengano conto di alcune specificità come la composizione della popolazione e la relativa distribuzione sul territorio secondo la classificazione prevista dalla Strategia nazionale aree interne, l’orografia e la distanza dei paesi dai principali luoghi di cura, la diffusione capillare di presidi sanitari su una estensione territoriale che in Abruzzo è al primo posto». E indica anche i numeri di queste particolarità che rendono la Asl di Lanciano Vasto Chieti unica in Abruzzo: «Abbiamo il maggior numero di Comuni ultra periferici, 37; la popolazione over 65 sale di un punto sopra la media regionale, e nel 2023 ha toccato il 26,1%; tutto il sud della provincia di Chieti è classificato periferico e ultraperiferico. Più della metà della popolazione delle aree interne della risiede da noi, con più di 241mila unità pari al 52% del totale. Per tutte queste ragioni nel documento inviato alla Regione abbiamo solo chiesto di tener conto di queste caratteristiche all’atto dell’assegnazione dei fondi».
Ma l’assessore alla salute Nicoletta Verì ha già precisato che «il fondo, provvisorio e condiviso con i direttori generali delle quattro Asl, tiene conto già ad esempio della popolazione più giovane e anziana, dell’estensione territoriale che da sola conta 13 milioni: 6,2 milioni di euro a L'Aquila, 3,2 milioni a Chieti, 1,4 milioni a Pescara e 2,4 milioni a Teramo». Cifre e ripartizioni che saranno più chiare martedì 24 settembre alla presentazione in commissione regionale del piano di rientro dal debito che per la Asl 02 sarebbe di oltre 45 milioni di euro (considerando anche i tagli fatti e che arriveranno) e per l’Abruzzo sfiorerebbe 200milioni di euro.