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Sciopero a oltranza all’Acs Gli operai restano incatenati

ATESSA. Prosegue a oltranza la protesta dei 23 lavoratori Acs che rischiano di perdere il lavoro già da ottobre. Il direttivo aziendale ha annunciato nei giorni scorsi il trasferimento di tutte le...

ATESSA. Prosegue a oltranza la protesta dei 23 lavoratori Acs che rischiano di perdere il lavoro già da ottobre. Il direttivo aziendale ha annunciato nei giorni scorsi il trasferimento di tutte le attività produttive a Cassino dove ha sede la proprietà. L’azienda produce spugne per i sedili dei furgoni del Ducato che vengono assemblati nello stabilimento della Isringhausen, poco distante.

Da tempo il direttivo aveva minacciato trasferimenti prima a Melfi e poi a Cassino. L’azienda aveva già fatto ricorso a due anni di contratti di solidarietà e parrebbe, questa volta, decisa a delocalizzare. Di qui la protesta dei 23 lavoratori, tra cui molte donne, che hanno deciso di incatenarsi ai cancelli della fabbrica.

Dall’inizio del mese la produzione è ferma a causa dello sciopero a oltranza dei dipendenti. Gli operai lamentano il fatto che il lavoro non manca ed è assicurato anche grazie al recente annuncio di un investimento di 700 milioni da parte di Fiat nella Sevel. Proprio alla Sevel e all’amministratore delegato Fiat, Sergio Marchionne, si è rivolto con un appello il presidente della Provincia, Enrico Di Giuseppantonio. L’obiettivo è di legare al territorio le aziende dell’indotto Sevel. (d.d.l.)

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