Sciopero alla Sevel di Atessa, è polemica sull'adesione
Per la Fiom hanno partecipato il 63% dei dipendenti (ma in un primo momento era stato comunicato il 90%). Per l'azienda l'adesione è solo al 9%
ATESSA. Guerra di numeri e cifra che vengono prima annunciate e poi ribassate per l'adesione allo sciopero per le pause lavoro nello stabilimento Sevel di Atessa. In un primo momento il segretario generale Fiom della provincia di Chieti Davide Labbrozzi aveva dicharato un'adesione del 90%. Il sindacato ha poi corretto al ribasso il dato comunicando un'astensione dal lavoro pari al 63 per cento. Labbrozzi precisa che il dato iniziale è stato corretto una volta che tutti i reparti sono entrati in turno. Secondo l'azienda invece la percentuale di adesione allo sciopero è stata «soltanto del 9%».
Polemiche a parte la Fiom - Cgil si ritiene soddisfatta per la partecipazione alla protesta. «Questo dato elevato», commenta Labbrozzi, «ci dà la forza, coraggio e voglia di proseguire verso il cammino della riconquista dei diritti e verso la salvaguardia della dignità di chi lavora e delle famiglie rappresentate dalle lavoratrici e dai lavoratori della Sevel. La Fiom propone un modello di sviluppo alternativo, la fabbrica deve avere innanzitutto un ruolo sociale: non può esserci un padrone che si arricchisce e i lavoratori che soffrono in silenzio ringraziando quotidianamente per la gentile concessione del posto di lavoro. La nostra battaglia è questa, aggiunge Labbrozzi; la Sevel produce furgoni su furgoni, raggiunge obiettivi ambiziosi su obiettivi, stabilisce record su record e i lavoratori dovrebbero accontentarsi di qualche piccola briciola e, aggiungiamo, dovrebbero addirittura rinunciare a pezzi di diritti conquistati nel corso degli anni con tanti sacrifici e con tante lotte sindacali. La Fiom ribadisce che da oggi si apre una nuova stagione di lotta sindacale e le lavoratrici e i lavoratori stanno con noi non li deluderemo. Le percentuali di adesioni di oggi non si vedevano da secoli e saranno lo strumento di riconquista e di contrasto. Da domani proseguiremo con le iniziative di lotta»