Sciopero Sevel, tornano le denunce

Azienda e Confindustria inviano le diffide: «Pronti a chiedere i danni»

ATESSA. La Sevel scende di nuovo in campo contro i sindacati che si apprestano a scioperare domani per il secondo sabato consecutivo contro gli straordinari comandati. Lo scontro nella fabbrica dei furgoni Ducato, specchio fedele del conflitto che si è aperto su scala nazionale tra Fiom, Fiat, Federmeccanica e gli altri sindacati confederali, è destinato ad acuirsi.

L'azienda ha fatto pervenire, tramite i propri legali, una lettera di diffida ai sindacati di base in cui dichiara illegittima l'astensione e si riserva di agire per il risarcimento dei danni, come aveva deciso di fare in occasione del primo sciopero di sabato scorso. Al fianco della Sevel c'è Confindustria Chieti che a sua volta ha inviato la lettera di diffida alla Fiom provinciale, duplicando la missiva della settimana scorsa.

Ad inasprire la situazione nella più grande fabbrica d'Abruzzo in Val di Sangro (6.200 addetti) si aggiunge l'astensione dal lavoro di oggi (nei turni dalle 9,30 alle 11 e dalle 20,15 alle 22,25) contro la disdetta del contratto nazionale dei metalmeccanici e la difesa dei diritti dei lavoratori, proclamata sempre dalla Fiom Cgil.

Il grosso nodo resta comunque quello dei sabato lavorativi. Il secondo dei quattro straordinari è stato comandato per contratto dalla Sevel per far fronte al picco produttivo che l'azienda spera si consolidi nei prossimi mesi. Fiom, Failms-Cisal e Usb (Unione sindacale di base) hanno proclamato lo stop per l'intero turno di lavoro extra, previsto domani mattina.

All'origine della protesta, oltre alla disdetta del contratto nazionale, il mancato pagamento del saldo del premio di risultato (600 euro) e il mancato reintegro di una parte dei 1500 precari licenziati durante la crisi.

La lettera di diffida inviata dalla Sevel alla Usb vale per tutta la durata delle iniziative. Una missiva identica era stata inviata da Confindustria alla Fiom, sia pure solo per lo sciopero dell'11 settembre. Marco Di Rocco, segretario provinciale Fiom, nutre comunque dubbi sul suo valore: «Non credo che si arriverà a chiedere i danni, perché lo sciopero è comunque un diritto tutelato. Registriamo da parte della Sevel una netta chiusura, siamo entusiasti della ripresa di settembre, ma pensiamo sia giusto discutere di come i maggiori volumi produttivi possano generare ricadute su diritti, occupazione e salari».

Il sindacato delle tute blu della Cgil e la Rsu Fiom della Sevel, riferendosi alla discussione sulle deroghe al contratto metalmeccanici avviata da Federmeccanica, Fim e Uilm, sottolinea come «ancora una volta sia stata respinta la proposta di sospendere il negoziato e di aprire un tavolo sulla rappresentanza sindacale».

Ieri una delegazione dell'Idv ha incontrato gli operai davanti ai cancelli Sevel. Il coordinatore regionale Alfonso Mascitelli e i consiglieri regionali Lucrezio Paolini, Cesare D'Alessandro e Paolo Palomba, insieme al responsabile provinciale Idv del dipartimento lavoro, Romeo Pasquarelli, hanno escluso polemiche col Pd e annunciato che torneranno a chiedere al governo di fare chiarezza sul piano industriale della Fiat in Abruzzo: «Non possiamo accettare che il modello Pomigliano possa essere esportato come un ultimatum anche alla Sevel».

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