Scoperti altri incidenti stradali fantasma: le finte lesioni della ballerina di un night 

La nuova documentazione sui falsi investimenti trovata nel corso della perquisizione a casa del capo della banda La donna di origini polacche subito rintracciata dalla squadra mobile e sottoposta a esami medici: «Nessuna frattura»

CHIETI. La ballerina del night club con una finta frattura vertebrale è l’ultima “attrice” ingaggiata dalla banda di insospettabili che si arricchiva con i falsi incidenti stradali. Il nuovo caso è stato scoperto nel corso delle perquisizioni di polizia di Stato e guardia di finanza di Chieti scattate all’alba di lunedì, il giorno del blitz che ha portato a cinque arresti (ai domiciliari), due obblighi di presentazione in questura e divieti di svolgere la professione nei confronti di quattro avvocati, tre medici, un tecnico radiologo e un ausiliario socio sanitario.
IL SEQUESTRO
Il fascicolo sull’investimento fantasma della ballerina di origini polacche è stato trovato a casa dell’avvocato Alfonso Zinni, ritenuto il «capo e promotore dell’associazione per delinquere» specializzata nelle frodi assicurative, attiva almeno dal 2017 e tuttora operativa tra Chieti, Ortona e Pescara, come dimostra – per l’accusa – l’ultimo sinistro simulato all’inizio di luglio. Anche in questo caso, infatti, è stato accertato che si sia trattato di una messinscena.
GLI ESAMI MEDICI
Dopo aver recuperato la documentazione nell’abitazione di Zinni, infatti, gli investigatori della squadra mobile – su disposizione del pubblico ministero Giancarlo Ciani – hanno rintracciato la ballerina, che si trovava in un’abitazione riconducibile a Domenico Fragaglia, ritenuto uno dei coordinatori della banda. Fin da subito è apparso evidente come la donna non fosse affetta dalla grave patologia indicata nella documentazione di cui sopra, vale a dire la frattura di una vertebra lombare. Ma, per fugare ogni dubbio, la ballerina è stata sottoposta a esami medici che hanno escluso qualsiasi tipo di lesione.
L’INCHIESTA SI ALLARGA
L’investimento fantasma della ballerina è solo uno dei nuovi finti incidenti, scovati dagli investigatori dopo i sequestri di lunedì, che vanno ad aggiungersi ai 41 già contestati, a vario titolo, ai 76 indagati: ora è al vaglio ulteriore documentazione. Finti sinistri che, secondo l’accusa, hanno visto in prima linea sempre Zinni e Fragaglia. «Per costoro», è la conclusione a cui è arrivato il giudice Luca De Ninis, «solo una misura custodiale è in grado di prevenire il ripetersi delle frodi, non risultando ragionevole ipotizzare che persone così assuefatte e inclini al delitto possano essere bloccate da misure minori».
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