Scoperto il molestatore dei treni: lo accusa una ragazza di 15 anni 

Le turpi attenzioni sulla tratta Pescara-Ortona, nei guai finisce un 44enne originario del Bangladesh: bloccato dalla polizia ferroviaria, a incastrarlo è una fotografia scattata dalla sorella della vittima

CHIETI. A incastrarlo è stata una foto scattata di nascosto dalla sorella della vittima. Un uomo di 44 anni, originario del Bangladesh, è indagato per violenza sessuale continuata e aggravata nei confronti di una quindicenne, molestata sul treno regionale all’altezza di Ortona. La minorenne ha confermato le accuse, in un’aula del tribunale di Chieti, nel corso dell’incidente probatorio, vale a dire lo strumento processuale per cristallizzare le prove, da utilizzare poi durante l’eventuale dibattimento, che l’incedere del tempo e il mutare di circostanze e persone potrebbero mettere a rischio.
Tutto comincia a fine giugno, quando il padre della vittima si presenta negli uffici della polizia ferroviaria, all’interno della stazione di Pescara, e racconta che le due figlie – di cui una maggiorenne da qualche giorno – e una loro amica sono state molestate sessualmente, in più occasioni, da un extracomunitario. Il genitore riferisce che le tre giovani, quasi ogni giorno, prendono il treno a Pescara e raggiungono Ortona per impegni sportivi: «Da circa quindici giorni», prosegue l’uomo, «c’è un cittadino straniero, che sale e scende dal convoglio insieme a loro, che le molesta verbalmente». Non solo: «In alcune occasioni, si è accostato alle ragazze tentando di strusciarsi». In particolare, vittima delle turpi attenzioni è stata la quindicenne. Fatto sta che il genitore consegna ai poliziotti una fotografia, scattata dalla figlia di 18 anni, che era riuscita a immortalare quell’uomo senza farsi notare. Così, qualche giorno dopo, nel corso di uno specifico servizio, gli agenti della Polfer riconoscono e bloccano il molestatore, che viene denunciato a piede libero. Il resto è storia recente, con l’audizione della vittima – in ambiente protetto – davanti al giudice Andrea Di Berardino, al procuratore capo Giampiero Di Florio (il pubblico ministero titolare del fascicolo è Marika Ponziani) e all’avvocato Cesare Borgia, il difensore dell’indagato che avrà modo di respingere le accuse.
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