Scorribanda di vandali in centro
Quattro auto danneggiate, cassonetti bruciati e portoni imbrattati.
VASTO C’è ancora la scia di fuliggine vicino ai contenitori rotti dei cestini della spazzatura. Poco più in là, i vetri rotti di una vettura sparsi sull’asfalto: una coppia di giovani di passaggio non può evitare di calpestarli.
Ieri notte i vandali sono tornati a colpire pesantemente nel cuore della città. Questa volta hanno preso di mira il quartiere di Santa Maria Maggiore, alle spalle della centralissima piazza Rossetti. Il bilancio è di una Fiat Panda distrutta, tre alte vetture seriamente danneggiate, due contenitori della spazzatura incendiati e diversi portoni insozzati. Il primo ad accorgersi del nuovo raid è stato il proprietario della Panda.
Mancava qualche minuto alle 9 quando l’uomo, un operaio di 35 anni, è uscito di casa con il cagnolino. Avvicinandosi all’auto la sgradita sorpresa.
Roba da noncredere ai propri occhi: i 4 pneumatici della Panda erano a terra, tagliati con un oggetto acuminato, un punteruolo o un grosso cacciavite. Il tergicristallo anteriore è stato attorcigliato, quello posteriore staccato di netto. Il cofano della vettura ammaccato in più punti con un oggetto pesante. I teppisti hanno infierito sull’utilitaria e, non contenti, hanno sfregiato le portiere di altre tre auto parcheggiate poco lontano. All’altezza del bar Stanisci la banda ha staccato i cestini dei contenitori della spazzatura e li ha incendiati. L’odore nauseante che si avverte ancora a distanza di ore sull’asfalto rivela che prima di andare via la banda ha deciso di utilizzare il vicolo come urinatoio. «Deve essere successo all’alba, comunque non prima delle 4», ripete scuotendo la testa il proprietario della Panda. L’operaio è tornato a casa dopo le due. Poi ha portato fuori il cane. Quando è andato a dormire le tre erano passate da un pezzo.
I teppisti sono passati dopo. E hanno cominciato a divertirsi, danneggiando auto e arredi urbani. «E’ tutta colpa dell’alcol», commenta una anziana signora facendo capolino da una finestra. «Ogni week end qui è un tormento fino all’alba. Si ubriacano e poi ne combinano di tutti i colori». Pochi metri più in la sulla Loggia Ambling la casa di Gabriele Rossetti è stata presa di mira per l’ennesima volta. Segni scuri e scritte irriverenti insozzano la facciata della storica palazzina più volte ritinteggiata dal Comune. Vandali per dispetto, per noia o forse per gioco. Ma è un gioco che costa salato alle vittime.
Una settimana fa il conto è stato pagato dai residenti di piazza Del Popolo, distante duecento metri in linea d’aria dal quartiere di Santa Maria Maggiore. Da sette giorni la polizia indaga ma non trova testimoni. Eppure l’unico modo per scoraggiare le incursioni è collaborare con le forze dell’ordine e aiutarle a identificare i teppisti. Il quartiere San Paolo lo ha già fatto cinque anni fa. Grazie alla collaborazione dei cittadini i carabinieri hanno identificato gli autori dei ripetuti incendi dolosi e atti vandalici: una banda formata da ragazzini che all’epoca aveva meno di 14 anni. Ogni qualvolta si avvertono schiamazzi o rumori sospetti è bene avvisare le forze dell’ordine. Una chiamata al 112 e al 113 non costa nulla ma può evitare danni e permettere a polizia e carabinieri di identificare e punire chi attenta alla tranquillità cittadina.
Ieri notte i vandali sono tornati a colpire pesantemente nel cuore della città. Questa volta hanno preso di mira il quartiere di Santa Maria Maggiore, alle spalle della centralissima piazza Rossetti. Il bilancio è di una Fiat Panda distrutta, tre alte vetture seriamente danneggiate, due contenitori della spazzatura incendiati e diversi portoni insozzati. Il primo ad accorgersi del nuovo raid è stato il proprietario della Panda.
Mancava qualche minuto alle 9 quando l’uomo, un operaio di 35 anni, è uscito di casa con il cagnolino. Avvicinandosi all’auto la sgradita sorpresa.
Roba da noncredere ai propri occhi: i 4 pneumatici della Panda erano a terra, tagliati con un oggetto acuminato, un punteruolo o un grosso cacciavite. Il tergicristallo anteriore è stato attorcigliato, quello posteriore staccato di netto. Il cofano della vettura ammaccato in più punti con un oggetto pesante. I teppisti hanno infierito sull’utilitaria e, non contenti, hanno sfregiato le portiere di altre tre auto parcheggiate poco lontano. All’altezza del bar Stanisci la banda ha staccato i cestini dei contenitori della spazzatura e li ha incendiati. L’odore nauseante che si avverte ancora a distanza di ore sull’asfalto rivela che prima di andare via la banda ha deciso di utilizzare il vicolo come urinatoio. «Deve essere successo all’alba, comunque non prima delle 4», ripete scuotendo la testa il proprietario della Panda. L’operaio è tornato a casa dopo le due. Poi ha portato fuori il cane. Quando è andato a dormire le tre erano passate da un pezzo.
I teppisti sono passati dopo. E hanno cominciato a divertirsi, danneggiando auto e arredi urbani. «E’ tutta colpa dell’alcol», commenta una anziana signora facendo capolino da una finestra. «Ogni week end qui è un tormento fino all’alba. Si ubriacano e poi ne combinano di tutti i colori». Pochi metri più in la sulla Loggia Ambling la casa di Gabriele Rossetti è stata presa di mira per l’ennesima volta. Segni scuri e scritte irriverenti insozzano la facciata della storica palazzina più volte ritinteggiata dal Comune. Vandali per dispetto, per noia o forse per gioco. Ma è un gioco che costa salato alle vittime.
Una settimana fa il conto è stato pagato dai residenti di piazza Del Popolo, distante duecento metri in linea d’aria dal quartiere di Santa Maria Maggiore. Da sette giorni la polizia indaga ma non trova testimoni. Eppure l’unico modo per scoraggiare le incursioni è collaborare con le forze dell’ordine e aiutarle a identificare i teppisti. Il quartiere San Paolo lo ha già fatto cinque anni fa. Grazie alla collaborazione dei cittadini i carabinieri hanno identificato gli autori dei ripetuti incendi dolosi e atti vandalici: una banda formata da ragazzini che all’epoca aveva meno di 14 anni. Ogni qualvolta si avvertono schiamazzi o rumori sospetti è bene avvisare le forze dell’ordine. Una chiamata al 112 e al 113 non costa nulla ma può evitare danni e permettere a polizia e carabinieri di identificare e punire chi attenta alla tranquillità cittadina.