Scritte e volantini contro il parroco

Gesti intimidatori a don Alberto Conti, capo della Caritas diocesana

CAMPOBASSO. In Abruzzo e Molise gesti intimidatori, negli ultimi giorni, contro don Alberto Conti, responsabile della Caritas per le due regioni, che è anche direttore della Caritas diocesana di Trivento e parroco di Castelguidone. Don Conti è noto per il suo impegno contro la criminalità organizzata.

Don Alberto Conti è stato anche fondatore della scuola di formazione politica "Paolo Borsellino" e aveva subito atti intimidatori, gesti che ora, evidentemente, sono ripresi.  Scritte contro il sacerdote, infatti, sono comparse sui muri delle case fra Trivento e Castelguidone e nella stessa zona qualcuno nottetempo ha riempito le strade con volantini che chiedono l'allontanamento del religioso. 

La diocesi di Trivento, che abbraccia comuni molisani e abruzzesi tra i quali, appunto, anche Castelguidone, ha subito condannato l'accaduto sul quale sono in corso le indagini da parte delle forze dell'ordine.  «Tutta la comunità e, in particolare, noi sacerdoti», affermano dall'Ufficio delle comunicazioni sociali della diocesi di Trivento, «ci stringiamo attorno a don Alberto Conti, in questi giorni vittima innocente di manifestini e scritte murali con frasi diffamatorie e calunniose.

Un atto che, sebbene non ne sia ancora ben nota la dinamica dei fatti, compito questo affidato alle forze dell'ordine, è comunque davvero sconcertante, anticristiano e dal chiaro sapore intimidatorio».  La Curia sulla vicenda aggiunge che «l'episodio ha destato forte preoccupazione nella comunità dei fedeli e noi, pastori di queste comunità, non possiamo far altro che rispondere con parole molto dure di condanna del gesto, mentre esprimiamo tutta la vicinanza di rispetto e la piena solidarietà a don Alberto.

I gravi fatti accaduti in questi ultimi tempi a Castelguidone e dintorni ci devono portare tutti alla riflessione personale e ad un serio supplemento di impegno anche da parte della società civile, delle forze dell'ordine e della magistratura. Noi, confratelli e amici di don Alberto, conoscendo le sue grandi doti umane, culturali, spirituali e pastorali, ribadiamo la vicinanza al solerte sacerdote, e altresì condanniamo fermamente ogni forma di calunnia e di intimidazione ingiustamente da lui subita». 

Il sindaco, Mario Cicchillitti, primo cittadino dal 2004, sostiene che ciò che sta accadendo in paese parte da molto lontano. «In più occasioni», dice Cicchillitti, «ho contestato l'operato di don Alberto. Come parroco non riceve stima e c'è uno scontro aperto con i residenti. Gran parte della popolazione non lo vuole e ha portato i figli in altre parrocchie per le comunioni e le cresime. Rispetto il comunicato della Curia, ma bisogna approfondire perché don Alberto ha questi problemi qui da noi».

© RIPRODUZIONE RISERVATA