Scusa ma ti chiamo evasore: Moccia condannato a due anni
Per il tribunale di Roma lo scrittore e sindaco uscente di Rosello avrebbe eluso un milione e 400mila euro. A giugno non si ricandiderà
ROSELLO. Federico Moccia, scrittore e sindaco uscente di Rosello, è stato condannato a due anni di reclusione dal tribunale di Roma con l’accusa di elusione fiscale per aver evaso 1.400.000 euro. Sui libri contabili della ditta di cui è titolare Moccia sarebbero state presenti fatture gonfiate per «acquisizioni inesistenti». L’evasione risalirebbe al 2008, mentre sul denaro che si ritiene evaso nel corso dell’anno precedente sarebbe ormai intervenuta la prescrizione. Moccia, figlio di Giuseppe - più conosciuto come Pipolo del celebre duo registico “Castellano e Pipolo” - è stato eletto sindaco a Rosello nel 2012. Il Comune torna alle urne a giugno, ma lo scrittore e regista non ci sarà. La sua candidatura, cinque anni fa, nacque in un autogrill, quando alcuni amministratori comunali del piccolo paese (250 abitanti) notarono alla cassa un suo libro, “L’uomo che non voleva amare”. A chiusura del libro l’autore, sposato con una donna originaria di Giuliopoli (borgo che fa parte territorialmente di Rosello), ringraziava «tutti gli amici di Giuliopoli. La scorsa estate ho passato dei giorni veramente belli in quel paese. Ogni mattina facevo una passeggiata e alla fine andavo a scrivere in una casa nuova su una collina. Lì ho scritto gran parte di questo libro e se c’è qualcosa di buono sono sicuro che molto è merito loro». Da qui l’idea di candidare Moccia a sindaco. «Ho accettato la candidatura», disse lui, «perché sono per la non casualità degli eventi e qualsiasi esperienza può essere positiva e insegnarci qualcosa». Ma, dopo cinque anni, la sua esperienza da sindaco si è chiusa con pochissimi consigli comunali, poche presenze in paese e rari atti firmati.
Matteo Del Nobile
Matteo Del Nobile