Secondo arresto per la morte del buttafuori

San Salvo, decesso Cava: in carcere anche Zimarino per rissa aggravata. Deve scontare 3,6 anni

SAN SALVO. Il 20 febbraio 2014 le porte del carcere di Torre Sinello si erano aperte per l’amico Marco Fabrizio, 44 anni. Martedì pomeriggio i carabinieri della caserma di San Salvo, su disposizione della Procura generale della Repubblica presso la Corte d’appello dell’Aquila hanno eseguito l’ordine di carcerazione per Alberto Zimarino, 39 anni, di San Salvo. L’uomo dovrà espiare 3 anni e 6 mesi di carcere per il reato di rissa aggravata. Quella rissa, avvenuta il 27 gennaio 2007, costò la vita a Cosimo Cava, 40 anni, buttafuori di origine pugliese da anni residente nel Vastese.

Il cadavere di Cava fu ritrovato dai carabinieri vicino a un casolare di campagna nella zona industriale di San Salvo. L’autopsia stabilì che il quarantenne era stato ucciso a calci e pugni. Dopo qualche giorno vennero denunciate sette persone. Per tutti l’accusa fu di omicidio volontario e rissa.

«La ricostruzione dei fatti permise di accertare che la rissa era scoppiata durante i festeggiamenti per l’uccisione di un maiale», ricordano i carabinieri.

L’elenco di indagati presto si sfoltì. Solo due vennero rinviati a giudizio. Il 14 novembre 2010 la Corte d’Assise di Lanciano assolse Marco Fabrizio e Alberto Zimarino con formula piena. Un anno dopo cominciò il processo d’appello. A fine ottobre 2012 Fabrizio e Zimarino furono condannati dalla Corte d’Appello dell’Aquila a 3 anni e 6 mesi di reclusione. Il 10 dicembre si è tenuto il processo in Cassazione. La corte suprema ha confermato la sentenza di condanna.

A febbraio la sentenza è diventata esecutiva per Marco Fabrizio; martedì la Procura generale aquilana ha ordinato l’arresto anche per Alberto Zimarino.

L’avvocato Nicola Artese ha presentato per Fabrizio l’istanza di affidamento ai servizi sociali, come previsto dalla legge. Lo stesso farà il difensore di Zimarino, l’avvocato Antonello Cerella.

L’arresto anche del secondo presunto responsabile della morte di Cosimo Cava è stata accolta con soddisfazione dagli avvocati Orazio Vesco e Carlo Paone che rappresentano le parti civili. (p.c.)

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