Sequestrata una cava a Civitaluparella
Era priva di autorizzazione dall'agosto 2009 e già dal 2003 operava senza aver adempiuto all'obbligo di ripristino ambientale. Denuncia il rappresentante legale della Das srl
LANCIANO. Estrazione di materiale inerte da costruzione senza le previste autorizzazioni, il gup di Lanciano Massimo Canosa ha disposto oggi il sequestro di una cava sui monti di Civitaluparella che dà lavoro a circa 10 operai. Il provvedimento è stato adottato su richiesta del procuratore Francesco Menditto.
L'operazione è stata condotta dal Corpo Forestale provinciale dello Stato, diretto dal colonnello Livia Mattei. Ieri mattina i Forestali hanno apposto i sigilli alla cava, di proprietà della Das srl, il cui legale rappresentante è stato denunciato. Sequestrata anche varia documentazione. La cava era priva di autorizzazione dall'agosto 2009 e già dal 2003 operava senza aver adempiuto all'obbligo di ripristino ambientale del luoghi già cavati.
La cava è attiva dal 1968 ed insiste in zona a paesaggisticamente protetta. Fino al 1985 erano stati estratti 800 mila metri cubi di materiale, ultimo dato disponibile. I minimi previsti per gli anni successivi, su base decennale, si parla di 200 mila metri cubi l'anno. Per il procuratore Menditto ed il colonnello Mattei "l'attività estrattiva è prevista e non si è contro, ma le norme vanno rispettate. Dispiace per i lavoratori che restano fermi".
Lo stesso Menditto ha poi disposto, sempre oggi, il sequestro di un capannone industriale in disuso ad Atessa, in località Saletti, dove la squadra di pg della polizia presso la procura ha rinvenuto 1.110 metri cubi di rifiuti speciali, per la cui rimozione occorreranno 300 mila euro. "Farò in modo che non sia lo Stato a pagare", ha aggiunto Menditto.
L'operazione è stata condotta dal Corpo Forestale provinciale dello Stato, diretto dal colonnello Livia Mattei. Ieri mattina i Forestali hanno apposto i sigilli alla cava, di proprietà della Das srl, il cui legale rappresentante è stato denunciato. Sequestrata anche varia documentazione. La cava era priva di autorizzazione dall'agosto 2009 e già dal 2003 operava senza aver adempiuto all'obbligo di ripristino ambientale del luoghi già cavati.
La cava è attiva dal 1968 ed insiste in zona a paesaggisticamente protetta. Fino al 1985 erano stati estratti 800 mila metri cubi di materiale, ultimo dato disponibile. I minimi previsti per gli anni successivi, su base decennale, si parla di 200 mila metri cubi l'anno. Per il procuratore Menditto ed il colonnello Mattei "l'attività estrattiva è prevista e non si è contro, ma le norme vanno rispettate. Dispiace per i lavoratori che restano fermi".
Lo stesso Menditto ha poi disposto, sempre oggi, il sequestro di un capannone industriale in disuso ad Atessa, in località Saletti, dove la squadra di pg della polizia presso la procura ha rinvenuto 1.110 metri cubi di rifiuti speciali, per la cui rimozione occorreranno 300 mila euro. "Farò in modo che non sia lo Stato a pagare", ha aggiunto Menditto.
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