Sette arresti per spaccio: 4 sono donne

Scacco alla gang che vendeva eroina e cocaina in una villa ristrutturata e abbellita con i proventi dello smercio

VASTO. A dirigere il gruppo c’era una donna e su sette presunti spacciatori finiti in manette all’alba di ieri, quattro appartengono al gentil sesso. La componente femminile è decisamente importante nell’ultima presunta associazione dedita allo spaccio di stupefacenti nel Vastese. La consegna della droga, ripresa dai carabinieri in ben 450 filmati, avveniva all’esterno della loro casa, una villa del quartiere Incoronata. Mano a mano che l’attività di spaccio aumentava, la villa veniva ristrutturata e arricchita di fregi e lussuose rifiniture. La consegna della droga avveniva “al volo”. Da qui il nome dell’operazione: " Take away". I particolari della retata, la terza in due anni, sono stati forniti ieri mattina nel corso di una conferenza stampa tenuta dal maggiore Giancarlo Vitiello e dal tenente Domenico Fioriti.

L’operazione. L’ordine di arresto è scattato all’alba. I carabinieri hanno eseguito 7 ordini di custodia cautelare emessi dal giudice Caterina Salusti su richiesta del pubblico ministero, Giancarlo Ciani. A finire in manette 5 componenti di una famiglia rom e due amici: Rosa De Rosa, 59 anni; Vincenzina Bevilacqua, 31 anni; Margherita Bevilacqua, 26 anni; Bevilacqua M., 30 anni, incesurato; D.P.B., 44 anni, di Vasto e N.D.P., 23 anni, di Pollutri. Per tutti l’accusa è detenzione e spaccio di stupefacenti. I militari hanno stimato che l’attività fruttava un introito di circa 10mila euro al mese. Il blitz ha portato al sequestro di 500 grammi di eroina e cocaina e quattro autovetture: due Mercedes, una Volkswagen Golf e una Fiat Punto.

I primi sospetti. Le indagini sono cominciate la scorsa estate. Il viavai di persone davanti alla villa di via Nicola Galante non poteva certo passare inosservato. A settembre 2013 i carabinieri hanno cominciato a filmare l’andirivieni di persone e di auto. Le telecamere fisse sistemate su alcuni pali della luce hanno ripreso l’attività di spaccio al minuto. «Le immagini mostrano chiaramente gli acquirenti che arrivavano in auto, si accostano alla recinzione della villa e uno degli spacciatori consegna la droga attraverso la ringhiera e riscuote», raccontano i carabinieri. «Con il passare dei mesi, malgrado le padrone di casa non avessero un lavoro, grazie ai proventi dello spaccio che avveniva a tutte le ore del giorno e della notte, la famiglia ha affrontato spese considerevoli per la ristrutturazione interna ed esterna della casa, ostentando una disponibilità economica difficilmente giustificabile», ha rimarcato il maggiore Vitiello. In qualche occasione gli spacciatori sono andati anche in trasferta. Anche in questo caso i viaggi sono stati documentati. Il pacchetto di “clienti affezionati” è piuttosto nutrito. Trenta i consumatori fissi segnalati al prefetto. Qualcuno di loro acquistava anche più di una dose al giorno. Di tanto in tanto arrivavano anche consumatori occasionali.

Unità cinofile e Nucleo operativo. A dare una grossa mano ai colleghi vastesi sono stati i carabinieri del Nor di Chieti. Le unità cinofile hanno inchiodato gli accusati e acquisito le prove materiali dello spaccio. Presioso è stato anche il ruolo del personale femminile dei carabinieri di Chieti. Le 4 donne arrestate sono finite nel carcere di Teramo, gli uomini nella casa lavoro di Torre Sinello a Vasto. Gli interrogatori degli accusati si terranno domani mattina in carcere a partire dalle 9. Gli accusati sono assistiti dagli avvocati Giovanni Cerella, Raffaele Giacomucci e Fiorenzo Cieri. Nessuno dei difensori per il momento vuole rilasciare dichiarazioni. «È prima necessario leggere il dossier realizzato dai carabinieri», afferma l’avvocato Cerella.

Paola Calvano

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