LANCIANO
Sevel, la produzione riparte in tempi record
La fabbrica ha riaperto ieri pomeriggio grazie al lavoro di decine di manutentori. I turni persi saranno recuperati fin da domani ma la Fiom annuncia lo sciopero
ATESSA. A Il grave incendio alla centralina Ced (centro elaborazione dati) della Sevel non ha fermato il colosso dei furgoni Ducato, Peugoet e Citroen, che ha ripristinato in tempo record la produzione. Le linee di montaggio della fabbrica più grande d’Europa per la costruzione di veicoli commerciali leggeri sono tornate a girare a pieno regime già dalle 14 di ieri dopo che, per tutta la notte, una squadra di decine di manutentori ha lavorato ininterrottamente per ripristinare i cablaggi e i collegamenti con i server del cervellone elettronico, cuore e motore dell’azienda della Val di Sangro. L’incendio è divampato mercoledì sera poco dopo le 19, ma già dalle 20 la Sevel ha interrotto la produzione e predisposto l’evacuazione del reparto montaggio che dista un centinaio di metri dal centro operativo andato a fuoco. L’origine del rogo è stata identificata nel surriscaldamento e relativo cortocircuito delle batterie di accumulo della centralina che servono per mantenere attiva l’energia elettrica in casi di black out. Le fiamme si sono propagate in pochissimi secondi e il fumo, denso e acre, ha invaso le officine del montaggio. In quel momento si trovavano a lavoro circa 800 dipendenti che, ordinatamente, sono stati fatti uscire nel piazzale Moro, antistante la fabbrica. Il piano di evacuazione, secondo fonti aziendali, avrebbe funzionato alla perfezione grazie alle frequenti simulazioni e prove di sicurezza che si svolgono periodicamente in Sevel.
Con la centralina del Ced fuori uso è saltato immediatamente il turno C notturno e, ieri mattina, anche il primo turno di lavoro della giornata. Oltre ai danni al centro elaborazione dati va quindi conteggiata la mancata produzione di oltre 800 furgoni che sarebbero già dovuti essere pronti per essere spediti nei concessionari di tutta Europa. Per recuperare i turni perduti la direzione aziendale ha programmato il recupero nelle giornate di sabato 29 aprile e domenica 7 maggio. L’incendio inizialmente aveva fatto temere il peggio. Il cervellone dati che elabora gli ordinativi per circa 300 tipi di scocche diverse, oltre 200 tipi di colori di vernice e 10mila versioni del Ducato con oltre 150 optional è, infatti, il vero cuore dell’azienda. Senza poter inserire ed elaborare i dati nella macchina elettronica si sarebbe andati incontro a giorni di fermo forzato con l’effetto domino della chiusura temporanea anche di tutte le fabbriche dell’indotto. E Sevel non può permettersi stop. I record raggiunti negli ultimi tre anni lo testimoniano: le richieste di mercato sono crescenti e anche per il 2017 la produzione dovrebbe superare i 290mila veicoli prodotti. Tra ferie (già organizzate in modo da ridurre all’osso i giorni di chiusura collettiva) e straordinari, non si ha il tempo materiale per recuperare la produzione persa. Ecco perché, oltre alle decine di manutentori interni, sono stati chiamati anche esperti esterni per velocizzare e ottimizzare le operazioni di ripristino del Ced. I rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza della Fiom hanno chiesto un incontro urgente con l’azienda per «fare chiarezza sulle cause dell’incendio, le misure di sicurezza adottate, i mezzi di soccorso impiegati e i danni causati alla struttura». La segreteria Fiom, intanto, annuncia lo sciopero su entrambe le giornate di recupero.
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