La manifestazione
Sfila il no alla violenza sulle donne
Corteo con racconti e monologhi nel centro storico
VASTO. Trecento paia di scarpe verniciate di rosso con accanto un lumino hanno contrassegnato il percorso del corteo che sabato sera ha sfilato da corso De Parma fino alla sede di Donnattiva, in via Anelli. È stato celebrato così il V-Day, evento inserito nella campagna mondiale One Billion rising contro la violenza sulle donne che a Vasto ha registrato la partecipazione di circa cento persone.
La folla mesta e silenziosa si è ritrovata in corso De Parma alle 18. Sono stati Margherita Barone, presidente dell’associazione Dafne e l’assessore alle politiche sociali, Antonio Spadaccini, a spiegare le ragioni della manifestazione dal nome simbolico “I passi interrotti”. Cioè quelli delle trecento donne uccise negli ultimi due anni e mezzo, tra cui Neila e Mirella, in città nel 2011.
Il corteo ha quindi iniziato a sfilare lungo le strade del centro storico fermandosi di tanto in tanto per ascoltare i brani narrati da Raffaella Zaccagna: storie di donne la cui vita è stata stroncata da mariti o fidanzati. Racconti che hanno fatto venire la pelle d’oca per l’inaudita violenza esercitata sulle vittime. La marcia si è arrestata nella nuova sede di Donnattiva, in via Anelli, dove la Zaccagna e Maria Cristina Minerva hanno portato in scena i “Monologhi della vagina” di Eva Ensler con l’accompagnamento musicale di Nicola Cedro. Un ulteriore momento di riflessione e di raccoglimento.
«Lo scopo di questa passeggiata è dire no alla violenza», ha ricordato Licia Zulli, presidente della Akone service, la società che gestisce per conto del Comune lo sportello, «nel 2012 in Italia sono state uccise 129 donne. Il femminicidio è l’ultimo atto di un percorso di violenza che avviene nel 90 per cento dei casi tra le mura domestiche. Di questo triste fenomeno dobbiamo iniziare a parlare», ha concluso la Zulli dopo aver ricordato che allo sportello aperto nel 2007 si è rivolto in questi ultimi anni un numero sempre maggiore di donne vittime di violenza che dalle operatrici del Centro hanno ottenuto assistenza e supporto psicologico.
Anna Bontempo
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