Sgominata la centrale della droga
Cinque arrestati, la Finanza sospetta collegamenti con la camorra.
CHIETI. Cinque arrestati, tutti ortonesi insospettabili, e il sequestro di 70 grammi di hashish, di 512 grammi di marijuana, di 112 semi di marijuana oltre a tre bilancini di precisione. Il nucleo di polizia tributaria della guardia di finanza ha sgominato un sodalizio criminale dedito a Ortona e dintorni allo spaccio di sostanze stupefacenti acquistate in Campania, terra di camorra.
In manette all’alba di martedì, su ordine di custodia del gip del tribunale di Chieti Marco Flamini e su richiesta della sostituto procuratore Anna Lucia Campo, sono finiti Fabio Napoleone (30 anni) definito la mente del gruppo, Marco Cupido (46) il finanziatore delle partite di droga campane trattate, si sospetta, con esponenti della camorra, i pusher Claudio Di Meo (32), Maurizio Rapino (49) e Mauro Scaricaciottoli (29 anni) insieme al corriere Giuseppe Terzano (50), arrestato nel gennaio scorso. L’operazione portata a termine dal comando provinciale della guardia di finanza è stata denominata “Panda”. Nome non casuale, tiene a sottolineare il comandante Paolo D’Amata. «Molto semplicemente è l’automobile utilizzata dal primo spacciatore indagato.
Posso solo rimarcare la grande sinergia con le altre forze di polizia», dice D’Amata, «e la regia del prefetto Vincenzo Greco, responsabile del comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica». La banda smantellata (è il terzo colpo tra carabinieri e guardia di finanza in due mesi nell’area Ortona-Guardiagrele) era piuttosto organizzata, con una novità subito balzata agli occhi degli investigatori. «Si tratta di soggetti italiani», annota D’Amata, «ben radicati dove abitavano. Non ci sono manovalanze straniere come nei casi precedenti». Le indagini sono durate quasi un anno e si sono concluse con 6 arresti, due denunce per spaccio di droga e numerose segnalazioni in prefettura per i consumatori di droga. Sono 7 i kg di hashish sequestrati, oltre a mezzo kg di marijuana e 10 grammi di cocaina.
Martedì il colpo decisivo all’organizzazione. Napoleone aveva contatti frequenti con un fornitore di droga residente in Campania. Si avvaleva di un corriere insospettabile come Terzano. Entrambi, una volta concordato la qualità e la quantità della merce da comprare, partivano alla volta di Napoli con due vetture differenti. Il Terzano occultava la droga sulla propria automobile mentre Napoleone, nella strada di ritorno, fungeva da “staffetta” viaggiando in anticipo per informare il corriere di eventuali presenze delle forze dell’ordine ai caselli autostradali. Gli altri servivano per monitorare il territorio di Ortona segnalando se c’erano o meno forze di polizia in avanscoperta.
Tra i pusher ortonesi molto attivo, secondo l’accusa, Rapino che si avvaleva di Di Meo e Scaricaciottoli, specializzato secondo le Fiamme gialle nella fornitura di marijuana. L’attività criminale è stata interrotta il 7 gennaio con l’arresto del corriere Terzano trovato in possesso dei 7 kg di hashish. Adesso la parziale chiusura del cerchio. «Ma non abbasseremo il livello di attenzione anche perché», riprende D’Amata, «Ortona si è dimostrato un punto nevralgico di smaltimento, traffico e consumo di droga in Abruzzo».
In manette all’alba di martedì, su ordine di custodia del gip del tribunale di Chieti Marco Flamini e su richiesta della sostituto procuratore Anna Lucia Campo, sono finiti Fabio Napoleone (30 anni) definito la mente del gruppo, Marco Cupido (46) il finanziatore delle partite di droga campane trattate, si sospetta, con esponenti della camorra, i pusher Claudio Di Meo (32), Maurizio Rapino (49) e Mauro Scaricaciottoli (29 anni) insieme al corriere Giuseppe Terzano (50), arrestato nel gennaio scorso. L’operazione portata a termine dal comando provinciale della guardia di finanza è stata denominata “Panda”. Nome non casuale, tiene a sottolineare il comandante Paolo D’Amata. «Molto semplicemente è l’automobile utilizzata dal primo spacciatore indagato.
Posso solo rimarcare la grande sinergia con le altre forze di polizia», dice D’Amata, «e la regia del prefetto Vincenzo Greco, responsabile del comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica». La banda smantellata (è il terzo colpo tra carabinieri e guardia di finanza in due mesi nell’area Ortona-Guardiagrele) era piuttosto organizzata, con una novità subito balzata agli occhi degli investigatori. «Si tratta di soggetti italiani», annota D’Amata, «ben radicati dove abitavano. Non ci sono manovalanze straniere come nei casi precedenti». Le indagini sono durate quasi un anno e si sono concluse con 6 arresti, due denunce per spaccio di droga e numerose segnalazioni in prefettura per i consumatori di droga. Sono 7 i kg di hashish sequestrati, oltre a mezzo kg di marijuana e 10 grammi di cocaina.
Martedì il colpo decisivo all’organizzazione. Napoleone aveva contatti frequenti con un fornitore di droga residente in Campania. Si avvaleva di un corriere insospettabile come Terzano. Entrambi, una volta concordato la qualità e la quantità della merce da comprare, partivano alla volta di Napoli con due vetture differenti. Il Terzano occultava la droga sulla propria automobile mentre Napoleone, nella strada di ritorno, fungeva da “staffetta” viaggiando in anticipo per informare il corriere di eventuali presenze delle forze dell’ordine ai caselli autostradali. Gli altri servivano per monitorare il territorio di Ortona segnalando se c’erano o meno forze di polizia in avanscoperta.
Tra i pusher ortonesi molto attivo, secondo l’accusa, Rapino che si avvaleva di Di Meo e Scaricaciottoli, specializzato secondo le Fiamme gialle nella fornitura di marijuana. L’attività criminale è stata interrotta il 7 gennaio con l’arresto del corriere Terzano trovato in possesso dei 7 kg di hashish. Adesso la parziale chiusura del cerchio. «Ma non abbasseremo il livello di attenzione anche perché», riprende D’Amata, «Ortona si è dimostrato un punto nevralgico di smaltimento, traffico e consumo di droga in Abruzzo».