Sigilli al capannone Valteck Rimandati a casa 20 operai
L’azienda lavora nella fabbrica del gruppo Valsinello fallito all’inizio dell’anno Appello del sindaco di Pollutri e dei sindacati: «Questo sequestro è un dramma»
GISSI. Altri 20 operai sono rimasti senza lavoro. Poco dopo le 9, ieri mattina un ufficiale giudiziario ha posto i sigilli al capannone industriale della Valteck, azienda siderurgica nata a inizio anno dalla fusione di Valsinello e Teknolamiere. Alla base del provvedimento adottato dal giudice del lavoro del tribunale di Vasto, Elio Bongrazio, ci sarebbero diverse motivazioni: l’affitto simbolico disposto prima del fallimento del gruppo Valsinello e che la Valtek pagava alla Valsinello era scaduto da più di un mese. Inoltre pare che l’attuale situazione economica non offrisse sufficienti garanzie per il pagamento futuro di un affitto adeguato. Quali che siano i motivi, è certo che per la zona industriale della Val Sinello si è trattato dell’ennesima doccia fredda. I sindacati hanno intenzione di chiedere un incontro con il giudice Bongrazio e il curatore fallimentare per valutare se è possibile trovare una soluzione per far ripartire l’attività. E ad appellarsi ai giudici è anche il sindaco di Pollutri, Nicola Benedetti. «Capisco che il giudice abbia dovuto applicare la legge ma considerate le drammatiche conseguenze del sequestro chiedo al magistrato di trovare un modo per ridare lavoro a venti padri di famiglia», afferma Benedetti.
L’inizio della crisi. I primi sintomi della crisi si manifestarono a dicembre 2010. L’anno si chiuse con la fusione di Teckolamiere srl e Valsinello e la liquidazione volontaria della società Leomar srl, e Valsinello group. Per più di un anno il gruppo Valsinello si tenne a galla grazie agli ammortizzatori sociali. Ma il piano di ristrutturazione finanziaria non ottenne l’agognata approvazione degli istituti di credito. Inutile l’appello dei sindacati.
Il fallimento. A febbraio 2013 è nata la Valteck. L’azienda ha dato lavoro a 20 persone. I sindacati non hanno mai nascosto le speranze di veder confluire nella nuova azienda altri dipendenti del gruppo Valsinello. La Valteck ha preso in affitto il capannone dalla Valsinello a una cifra simbolica (non è dato sapere quanto). Il 7 maggio 2013 le speranze di 75 lavoratori del gruppo Valsinello sono morte con il fallimento del gruppo. La procedura è stata affidata al curatore fallimentare Antonio Cuculo. Valteck ha continuato a lavorare. A ottobre è scaduto il contratto di affitto. «La cifra della locazione avrebbe dovuto essere ricalcolata tenendo conto anche del sopraggiunto fallimento», dice Angelo De Luca, segretario provinciale della Cisl. Il giudice del lavoro ha aspettato un mese prima di prendere la decisione. Ieri mattina è scattato il sequestro del capannone. Alla struttura sono stati apposti i sigilli e i lavoratori sono stati mandati a casa.
Gli appelli. Per i sindacati la decisione non è inaspettata. «La situazione è delicata e precaria. Chiederemo un incontro con il giudice del lavoro e il curatore fallimentare sperando che ci sia una possibilità per far riaccendere gli impianti», aggiunge De Luca. Non nasconde di essere molto preoccupato il sindaco di Pollutri, Nicola Benedetti. La Valteck è a ridosso del paese che lui amministra e Benedetti conosce personalmente molti di quei lavoratori che ieri sono stati rimandati a casa. «Il momento è difficile. Il lavoro è una priorità. Questo sequestro equivale a un dramma per altre venti famiglie in un territorio martoriato dalla crisi. La speranza è che il giudice dia ai lavoratori una chance per tornare a lavorare e guadagnare», è la richiesta di Benedetti.
Paola Calvano
©RIPRODUZIONE RISERVATA