Silda, il giudice sequestra i beni dell’azienda
Accolta l’istanza dei sindacati per il blocco conservativo di merci e macchinari Nulla di fatto dal vertice in prefettura, oggi summit al ministero
GISSI. Fallito il tentativo di accordo in prefettura con i rappresentanti della Silda Invest , oggi la partita si gioca al ministero dello Sviluppo economico. Intanto ieri mattina il giudice del lavoro del tribunale di Vasto ha accolto le richieste degli avvocati di Cgil, Cisl e Uil, Michele Sonnini, Agostino Chieffo e Carmine Di Risio, disponendo il sequestro conservativo “Abstract” dei beni e delle scorte della Silda. L’azieda per il momento deve rinunciare a prelevare materiale dai capannoni della Val Sinello. «I lavoratori restano comunque davanti alla fabbrica», hanno fatto sapere Giuseppe Rucci, Franco Zerra e Arnaldo Schioppa, rispettivamente segretari provinciali di Cgil, Cisl e Uil prima dell’assemblea informativa con gli operai tenuta ieri pomeriggio, alle 15, davanti alla fabbrica.
Il sequestro conservativo. La richiesta di sequestro è stata presentata lunedì mattina dai legali dei sindacati dopo che la Silda ha ribadito in una nota l’intenzione di entrare in fabbrica per caricare la merce prodotta: oltre 500 paia di scarpe. Il provvedimento cautelare è stato allegato a un esposto presentato al giudice del lavoro. Ieri il magistrato ha accolto le richieste degli avvocati Sonnini, Chieffo e Di Risio. «La misura del sequestro conservativo abstract rappresenta un mezzo di conservazione della garanzia patrimoniale del credito», spiega l’avvocato Carmine Di Risio. «È una misura cautelare che ha come finalità quella di impedire che i beni o le somme dovute ai creditori siano sottratte attraverso atti di disposizione con conseguente pregiudizio del diritto di credito». Il giudice del lavoro ha ravvisato nella vicenda Silda i presupposti per accogliere le richieste sindacali. Niente, fino a nuova disposizione del giudice, può essere portato via dal capannone industriale.
Il presidio. I lavoratori potrebbero sospendere il presidio che stanno portando avanti da una settimana rimanendo giorno e notte a vigilare sulla fabbrica. «Loro hanno intenzione di restare qui fino a quando il ministero non darà quello che era stanno promesso e annunciato: lavoro per tutti gli ex dipendenti Golden Lady», affermano i sindacati.
L’incontro in prefettura. Su richiesta del governatore della Regione, Gianni Chiodi, del presidente della Provincia, Enrico Di Giuseppantonio, del consigliere regionale Pdl Nicola Argirò, del sindaco di Gissi, Nicola Marisi, e dei segretari provinciali di Cgil, Cisl e Uil, il prefetto Fulvio Rocco De Marinis ieri mattina ha convocato i rappresetanti della Silda, le istituzioni e i sindacati in prefettura. Al termine del summit, però, le parti sono rimaste sulle rispettive posizioni. Silda Invest ritiene che non avendo ottenuto i finaziamenti per i corsi on the job è venuto a mancare un elemento cardine dell’accordo. Lavoratori e sindacati fanno presente che in tre mesi hanno iniziato a produrre scarpe di ottima qualità. Tant’è che ora la Silda reclama quelle scarpe già vendute all’estero. Silda, inoltre, avrebbe dovuto ricevere 2milioni e mezzo dalla Golden Lady.«Quei soldi sono arrivati alla Silda?», chiede da giorni il sindaco di Gissi, Nicola Marisi.
Il summit al ministero. Questo e altri interrogativi dovranno essere chiariti oggi a Roma nel corso del tavolo tecnico convocato su richiesta del sottosegretario Giovanni Legnini e del deputato Maria Amato, entrambi del Pd. Il summit comincerà alle 16. All’incontro parteciperanno le parti coinvolte nella riconversione della ex Golden Lady. Sindacati, lavoratori ma anche il sindaco di Gissi chiedono che l’accordo di riconversione venga annullato e si cerchino nuovi imprenditori disposti a prendere il posto della Silda e della New Trade. «Intanto è necessario scoprire chi non ha mantenuto fede agli accordi e perché la riconversione non ha funzionato», dice il presidente della Provincia, Enrico Di Giuseppantonio. «La Wollo deve spiegare perché ha scelto Silda Invest e New Trade. Golden Lady deve finalmente uscire allo scoperto e rispondere alle domande che in questi giorni le sono state fatte. L’auspicio è che una storia come questa, che ha creato tanto disagio e dolore a un intero territorio, non si ripeta mai più», afferma il presidente della Provincia.
Paola Calvano
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