furci: rifiuti speciali
Sindaci in assemblea contro la discarica
FURCI. Torna ad allarmare i sindaci del Vastese l’impianto per il trattamento di rifiuti speciali con annessa discarica che la società Vallecena srl - di cui sono soci l’imprenditore vastese Gianni...
FURCI. Torna ad allarmare i sindaci del Vastese l’impianto per il trattamento di rifiuti speciali con annessa discarica che la società Vallecena srl - di cui sono soci l’imprenditore vastese Gianni Petroro e il presidente regionale della Confindustra, Paolo Primavera - vuole realizzare tra Furci e Cupello.
Gli amministratori del territorio, che già in passato si sono opposti al progetto, si riuniscono oggi, alle 17, nella sala consiliare del comune, su invito del sindaco di Furci, Angelo Marchione, per fare il punto della situazione e approvare un documento condiviso in vista della conferenza di servizi convocata in Regione il 4 marzo prossimo per il rilascio dell’autorizzazione integrata. Si tratta di un’assemblea pubblica a cui sono stati invitati i cittadini, i rappresentanti delle istituzioni e delle forze politiche che vogliono esprimere la loro posizione sulla vicenda.
Il primo a lanciare l’allarme due anni fa era stato l’ex sindaco di Furci, Angelo Argentieri, a capo di una cordata di amministratori decisamente contrari al progetto della società Valle Cena srl che prevede, al confine con Cupello, un impianto per il trattamento di rifiuti pericolosi con annessa discarica. Lungo l’elenco delle ragioni alla base di tale contrarietà. Secondo i detrattori arriveranno ogni anno 25mila tonnellate di rifiuti di ogni genere, che verranno trattati con calce e cemento e poi gettati nel fosso.
Inizialmente l’impianto era ubicato parzialmente su una zona rossa, cioè ad elevato rischio di dissesto idrogeologico. Poi ha subito un leggero spostamento. L’opposizione dei sindaci e del territorio è riuscita finora a bloccare la costruzione dell’impianto, anche grazie a uno studio epidemiologico condotto dal professor Francesco Schioppa, ordinario di igiene presso l’Università D’Annunzio di Chieti. Si tratta di una ricerca sull’andamento della mortalità neoplastica a Furci e nei comuni vicini nel periodo compreso tra il 1992 e il 2007. Nella relazione non vengono evidenziate le cause, ma il documento rappresenta uno dei dati in base ai quali i comuni si sono opposti finora all’impianto che per la società proponente non ha alcun impatto ambientale. (a.b.)
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