Sixty apre sugli esuberi, intesa più vicina

L'azienda disponibile ad abbassare la quota a 170 dipendenti. Più tutele per i creativi

CHIETI. Primi passi ieri in Confindustria in vista di un accordo Sixty-sindacati. Il risultato più importante è che potrebbero essere rivisti gli esuberi del piano industriale 2012-2015, passando da 183 a 170, a salvaguardia dei posti di lavoro soprattutto nel settore creativo. «E' stato un incontro utile per gettare le basi di un accordo sulla gestione degli esuberi», conferma Domenico Gentile, direttore risorse umane della Sixty, «da un lato, i sindacati hanno compreso le ragioni di un piano industriale che ha l'obiettivo di rilanciare il gruppo, dall'altro, l'azienda è disponibile a rivedere il piano degli esuberi nei reparti di modelleria, prototipia e Cad. Siamo inoltre tutti d'accordo nel ritenere che in questa fase sia necessario mettere in campo tutti gli strumenti possibili per tutelare i lavoratori». Decisivo, a giudizio di Gentile, l'intervento della Regione: «Ha giocato un ruolo di mediazione importante, che ha consentito all'azienda e ai sindacati di ritrovare il dialogo nell'interesse di tutti».

I sindacati vanno oltre. «Sarà importante comprendere cosa potranno fare concretamente le istituzioni», osservano Giuseppe Rucci (Filctem-Cgil) e Ettore Di Natale (Femca-Cisl). Il sostegno di Comune, Provincia e Regione in particolare, tra politiche attive e alleggerimento della pressione fiscale e tributaria, potrebbe senz'altro consolidare il percorso verso un rilancio del gruppo». Come l'azienda, anche i sindacati sono soddisfatti per la ripresa del dialogo, interrotto bruscamente due settimane fa in Provincia. «Siamo quasi alla stesura dell'accordo», conferma Di Natale, «ci sono state aperture importanti da parte dell'azienda. In questi giorni, con l'Rsu, si definiranno soltanto alcuni dettagli. Manca, a questo punto, il valore aggiunto delle istituzioni. E' importante che ci sia davvero la disponibilità a ridurre gli esuberi da 183 a 170, salvaguardando 13 posti di lavoro nel settore creativo. Inoltre, l'azienda s'impegnerà perché tutti o una parte degli addetti siano assorbiti dalle ditte esterne che subentreranno».

Filctem-Cgil è più cauta. «C'è la disponibilità dell'azienda a chiedere cassa integrazione per tutti i 414 dipendenti applicando il principio della rotazione», rileva Rucci, «è un punto apprezzabile, perché lascia aperti spiragli alla gestione degli esuberi. Abbiamo chiesto di fornirci, entro aprile, i nomi delle aziende che subentreranno a Sixty nella gestione dei reparti da esternalizzare. Determinante l'incontro previsto in Regione la prossima settimana. In quella sede, chiederemo cosa le istituzioni pubbliche saranno davvero disposte a fare».

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