VERTENZA DEL GRUPPo MODA

Sixty, silenzio assordante sul ripiano del debito

CHIETI. Silenzio assordante su Sixty. La scorsa settimana era atteso l’accordo sulla ristrutturazione del debito da circa 300 milioni di euro tra banche e Crescent HidePark, nuovo proprietario del...

CHIETI. Silenzio assordante su Sixty. La scorsa settimana era atteso l’accordo sulla ristrutturazione del debito da circa 300 milioni di euro tra banche e Crescent HidePark, nuovo proprietario del gruppo moda fondato da Wicky Hassan e Renato Rossi. Non se ne sa ancora nulla e i sindacati tornano a lanciare l’allarme sul pesante contraccolpo che il tracollo del gruppo moda potrebbe avere sulla vallata. Le segreterie dei confederali sono al lavoro, non si escludono manifestazioni di piazza per sensibilizzare l’opinione pubblica su questa situazione di stallo, che tiene col fiato sospeso 414 dipendenti e le loro famiglie. «Abbiamo chiesto un incontro in Confindustria con i vertici aziendali e la proprietà», dice Carlo Petaccia della Cgil, «ma non riceviamo ancora nessuna convocazione. Il 2 agosto è fissata con molta probabilità una riunione sulla formazione on the job del personale, che fa parte dell’accordo sulla cassa integrazione di aprile. Vorremmo arrivarci con elementi certi sul futuro di questa azienda. È ora di rompere il silenzio. Non escludiamo di tornare in piazza con manifestazioni che accendano i riflettori su questa vicenda e sensibilizzino l’opinione pubblica».

Petaccia, come già il collega della Filctem, Giuseppe Rucci, ed Ettore di Natale della Femca Cisl, chiede che in Confindustria siano presenti anche le istituzioni, da Comune, a Provincia e Regione. «Il fatto che non se ne sappia ancora nulla dell’accordo con le banche», continua Petaccia, «allarma, anche perché lascia spazio a timori su un’evoluzione negativa più che positiva». Crescent HidePark avrebbe messo sul piatto 49 milioni di euro per appianare il debito da 257 milioni di Sixty Spa tra contanti e immobili di proprietà allo Scalo, così come avrebbe aggiunto l’intera copertura per l’esposizione di 36 milioni in seno a Sixty International, proprietaria dei marchi. (s.b.)

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