Soldi agli sfollati: no del parroco
Archi, lite fedeli-don Michele «Solo lui decide come usarli».
ARCHI. Non vanno ai terremotati i soldi della festa annullata. Incredulità e sconcerto sono i sentimenti che si rincorrono tra i residenti di Piane D’Archi dopo che una lettera anonima accusa il parrocco, don Michele Sorino, di essere «cattivo e arrogante». Sarebbe stato il sacerdote a decidere di non donare agli aquilani 10mila euro raccolti per la festa annullata, come invece proposto dai cittadini.
«Il nostro caro parroco compie azioni che non bisognerebbe commettere», è il senso della lettera. Nel testo, pare diffuso da alcuni residenti, sono riportate dure parole di accusa verso il sacerdote, don Michele. La vicenda sta sollevando un vespaio di polemiche oltre che nella contrada anche in paese. Davanti alla chiesa sono comparse anche scritte contro il religioso. Sdegno e riprovazione verso il parroco, accusato, secondo gli autori della lettera, di essersi opposto alla proposta dei cittadini di devolvere alla popolazione aquilana colpita dal terremoto i 10mila euro raccolta per la festa religiosa di Cristo Risorto che si doveva svolgere domenica e che è stata annullata.
Ovviamente il comitato si era messo in moto da tempo per racimolare le somme necessarie ad allestire la ricorrenza religiosa nel migliore dei modi. La festa del Cristo Risorto, infatti, è molto sentita nella zona e richiama migliaia di fedeli anche dai centri vicini. La decisione di non donare i soldi agli sfollati è stata data ai fedeli direttamente dal parroco durante la messa sollenne di Pasqua. «Don Michele ha comunicato che la festa di Cristo Risorto non si sarebbe svolta e che i soldi raccolti erano necessari per i lavori da effettuare alla chiesa del Santissimo Salvatore di Piane d’Archi», sottolinea un residente.
«Ha aggiunto anche che sui soldi donati i cittadini non avevano alcun diritto, che solo lui può decidere come utilizzarli e che ai terremotati quei soldi non servono in quanto la Chiesa ha già pensato ad aiutarli».
Una presa di posizione che ha sollevato il putiferio e che ha portato alcuni cittadini - anche se in realtà don Michele ritiene sia opera di un solo residente - a scrivere la lettera in cui, tra l’altro, si invitano i fedeli a disertare le funzioni celebrate dallo stesso sacerdote. «E’ arrivato il momento di dire basta a questa arroganza e cattivera», si legge sulla missiva. «I residenti», che a detta degli autori del volantino sono «sdegnati, schifati e amareggiati, devono disertare tutte le funzioni e don Michele Sorino deve andare via».
La lettera è stata inviata anche al vescovo Bruno Forte, il presule alla guida della diocesi di Chieti-Vasto, della quale fa parte la parrocchia del Santissimo Salvatore di Piane d’Archi che don Michele coordina da oltre 20 anni.
«Il nostro caro parroco compie azioni che non bisognerebbe commettere», è il senso della lettera. Nel testo, pare diffuso da alcuni residenti, sono riportate dure parole di accusa verso il sacerdote, don Michele. La vicenda sta sollevando un vespaio di polemiche oltre che nella contrada anche in paese. Davanti alla chiesa sono comparse anche scritte contro il religioso. Sdegno e riprovazione verso il parroco, accusato, secondo gli autori della lettera, di essersi opposto alla proposta dei cittadini di devolvere alla popolazione aquilana colpita dal terremoto i 10mila euro raccolta per la festa religiosa di Cristo Risorto che si doveva svolgere domenica e che è stata annullata.
Ovviamente il comitato si era messo in moto da tempo per racimolare le somme necessarie ad allestire la ricorrenza religiosa nel migliore dei modi. La festa del Cristo Risorto, infatti, è molto sentita nella zona e richiama migliaia di fedeli anche dai centri vicini. La decisione di non donare i soldi agli sfollati è stata data ai fedeli direttamente dal parroco durante la messa sollenne di Pasqua. «Don Michele ha comunicato che la festa di Cristo Risorto non si sarebbe svolta e che i soldi raccolti erano necessari per i lavori da effettuare alla chiesa del Santissimo Salvatore di Piane d’Archi», sottolinea un residente.
«Ha aggiunto anche che sui soldi donati i cittadini non avevano alcun diritto, che solo lui può decidere come utilizzarli e che ai terremotati quei soldi non servono in quanto la Chiesa ha già pensato ad aiutarli».
Una presa di posizione che ha sollevato il putiferio e che ha portato alcuni cittadini - anche se in realtà don Michele ritiene sia opera di un solo residente - a scrivere la lettera in cui, tra l’altro, si invitano i fedeli a disertare le funzioni celebrate dallo stesso sacerdote. «E’ arrivato il momento di dire basta a questa arroganza e cattivera», si legge sulla missiva. «I residenti», che a detta degli autori del volantino sono «sdegnati, schifati e amareggiati, devono disertare tutte le funzioni e don Michele Sorino deve andare via».
La lettera è stata inviata anche al vescovo Bruno Forte, il presule alla guida della diocesi di Chieti-Vasto, della quale fa parte la parrocchia del Santissimo Salvatore di Piane d’Archi che don Michele coordina da oltre 20 anni.