Sorpresa: l’aria intorno alla discarica è buona
Primi dati dello studio ambientale del territorio frentano. Risultati confortanti nella zona di Cerratina
LANCIANO. La qualità dell’aria attorno alla discarica di Cerratina non desta particolari preoccupazioni. È la prima buona notizia dello studio ambientale, sanitario e socio-economico del territorio frentano coordinato dal Comune di Lanciano, dalla Fondazione Negri Sud e dal Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr). Il progetto ha riguardato oltre al Comune di Lanciano anche quello di San Zeno, in provincia di Arezzo.
Obiettivo dello studio, che fa parte del progetto Life Hia21, è quello di realizzare valutazioni integrate dell’impatto ambientale, sanitario e socioeconomico di due sistemi di gestione dei rifiuti: la discarica di Cerratina a Lanciano e l’inceneritore di Arezzo.
In tutto il comprensorio cittadino sono stati spediti a luglio scorso 15mila questionari da compilare e inviare al Comune. Hanno risposto circa 3mila persone, un risultato che, secondo i coordinatori del progetto, è incoraggiante, «segno che la cittadinanza è coinvolta, vuole conoscere il territorio dove vive e avere risposte sulla discarica».
Da una prima analisi, effettuata analizzando 1.700 dei 3mila questionari, emerge che dalle stazioni di campionamento di un’area di 10 chilometri quadri attorno alla discarica di Cerratina arrivano risultati confortanti. «La qualità dell’aria», spiega Marcello Desideri, ricercatore del Centro di scienze ambientali della Fondazione Negri Sud, «è sostanzialmente buona e presenta livelli di concentrazioni di inquinanti inferiori rispetto a quelli riscontrati in centro città per il progetto Squilla».
Sono stati analizzati composti organici volatili potenzialmente nocivi per la salute umana: biossido di azoto e di zolfo, ozono e acido solfidrico. Solo il biossido di azoto, comunque inferiore ai limiti di legge, si avvicina a questi limiti per quanto riguarda la protezione di specie vegetali. Una delle maggiori criticità finora emerse dallo studio è invece la carenza di cassonetti e la difficoltà nel differenziare il pattume. Bassa anche la percentuale di raccolta differenziata, poco sopra il 35%, nonostante la presenza di 927 isole ecologiche, una ogni 700 abitanti circa. «Questo studio è importante per la creazione di una banca dati sugli aspetti ambientali, sanitari e socioeconomici delle aree di studio», sottolinea l’assessore alle Politiche ambientali, Evandro Tascione, «e per sensibilizzare il cittadino alla raccolta differenziata dei rifiuti». «Pensiamo di utilizzare questi dati», conclude Tommaso Pagliani, responsabile del progetto e direttore del dipartimento di Scienze ambientali del Negri Sud, «per un’indagine più estesa sul territorio frentano».
Daria De Laurentiis
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