Sos delle società: pochi impianti buoni così lo sport muore
Dal palazzetto di via Rosato al PalaMasciangelo è sempre più difficile allenarsi per gli atleti di basket, volley, calcio a 5
LANCIANO. Pochi impianti sportivi, molti dei quali mal funzionanti e al limite dell'agibilità, tariffe troppo alte e regolamenti inesistenti o inapplicati. È caos nella gestione dello sport cittadino. A parte il calcio non c'è spazio per altre discipline, le cui società devono arrangiarsi letteralmente da sole. E i disagi sono all'ordine del giorno.
Gli impianti. Sono principalmente tre i centri sportivi lancianesi che possono essere utilizzati dalle società di pallavolo, basket e calcio a 5. Tolta la pista di atletica in via Rosato, lo stadio Biondi e il campo in erba sintetica di Villa delle Rose, che sono utilizzati dalle società di calcio tra cui la Virtus Lanciano, restano il Palasport di via Rosato, la palestra di Via dei Funai e il PalaMasciangelo, nel rione Santa Rita.
Il Palasport, rimesso a nuovo nel 2006 per accogliere gli Europei di basket femminili, è la struttura-gioiello della città. Il suo restyling è costato oltre 2milioni di euro. Ma oggi nel palazzetto ci piove dentro, sia in campo che nella parte delle tribune mobili. Le società pagano però tariffe salate a ogni partita. Ad esempio, 120 euro a partita per Lanciano Basket, 180 euro per Vis Lanciano calcio a 5. Si paga anche per le sedute di allenamento. Le società in quelle ore devono però montare e smontare da sole le attrezzature, come il delicatissimo pannello elettronico segna punti, reti e canestri. Un lavoro in più che rosicchia tempo all'attività sportiva vera e propria.
La palestra di via Dei Funai invece, a parte la copertura in amianto, non è omologata per ospitare il pubblico. Inagibile anche il PalaMasciangelo. La struttura è talmente fatiscente che le partite di pallavolo si giocano con i secchi per raccogliere l'acqua piovana posizionati proprio in mezzo al campo.
Tariffe. Le società non esitano a parlare di costi proibitivi per la pratica sportiva. «Tra settembre e ottobre» denuncia Flavio Flaminio, presidente della Bls Lanciano Basket, «abbiamo sborsato ben 1.600 euro solo per partite e allenamenti. Come società eravamo disposti anche a concedere, in cambio di uno sconto sulle tariffe, iscrizioni gratuite per ragazzi provenienti da famiglie svantaggiate. Non ci è stato mai risposto nulla».
«Su un budget annuale di 35mila euro» dice Luciano Allegrino, della pallavolo Cedas All Stars Lanciano, «quest'anno 10mila euro sono stati spesi solo per il Palasport. I costi, oltre che sulle società, rischiano di abbattersi sulle famiglie. Situazione paradossale se si pensa che alcune società hanno debiti verso il Comune per svariate decine di migliaia di euro, ma nessuno fa nulla per cambiare la rotta».
Il regolamento. E manca un regolamento che metta tutti d'accordo. Tra orari, gestione e manutenzione degli impianti, manca una supervisione che possa garantire spazi e costi adeguati per tutti. L'unico regolamento esistente è vecchio di una ventina d'anni.
«Siamo disposti a collaborare assicurando piena disponibilità per la soluzione di qualsiasi tipo di problema» dichiara Francesco Cotellessa, presidente della Vis Lanciano calcio a 5, «ma dobbiamo intervenire ora, prima che lo sport frentano muoia per sempre».
Daria De Laurentiis
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