Spedizione punitiva in casa, 4 condanne 

Inflitti complessivamente più di 17 anni di carcere. Le tre vittime ferite a colpi di bastone e sassate

CHIETI. Quattro condanne a oltre 17 anni di carcere per la spedizione punitiva di Orsogna a colpi di bastone e sassate. Il giudice del tribunale di Chieti, Andrea Di Berardino, ha inflitto 4 anni e 10 mesi di reclusione ad Andrea Melidei, 4 anni e 8 mesi a testa ai fratelli Giovanni e Simone Melidei e 3 anni e un mese a Patrizia Insolia (la compagna di Giovanni). I quattro imputati sono stati riconosciuti colpevoli, a vario titolo, dei reati di lesioni personali, violazione di domicilio, rapina di un cellulare, porto abusivo di armi e danneggiamento. Si è chiuso così il processo per l’aggressione del 21 marzo, quando i tre fratelli Melidei – con il concorso morale di Insolia – hanno aggredito e mandato in ospedale l’ex marito della compagna convivente di uno di loro e i suoi genitori. La sentenza è arrivata con il rito abbreviato: significa che gli imputati hanno potuto beneficiare dello sconto di un terzo della pena. I condannati dovranno risarcire, in separata sede, le tre vittime, ovvero il capofamiglia Rocco Del Colle, il figlio Giuseppe e la moglie Concetta Troiano. Il giudice ha stabilito provvisionali per 4.000 euro complessivi. Il pubblico ministero Marika Ponziani aveva chiesto 3 anni e 8 mesi per Andrea Melidei e 3 anni e 4 mesi per gli altri imputati.
Stando alle indagini condotte dai carabinieri della stazione di Ortona, «la moglie separata di Giuseppe Del Colle, oggi convivente di Andrea Melidei, ha denunciato l’ex per violazione degli obblighi di assistenza familiare, lamentando il mancato adempimento del contributo di mantenimento. È chiaro quindi», raccontano ancora le carte dell’inchiesta, «che l’ingresso clandestino di Andrea Melidei nell’abitazione dei Del Colle sia stato finalizzato a ottenere tale contributo economico e che, alla ferma reazione dei genitori di lui, l’imputato non ha esitato a ricorrere alla violenza, per poi essere temporaneamente respinto e richiedere l’intervento dei propri congiunti, in una sorta di spedizione punitiva».
Secondo le indagini, alle nove di sera del 21 marzo, mentre si sono appena seduti a tavola per mangiare nella loro casa di contrada Barannale, nonostante il cancello esterno che delimita l’area recintata sia chiuso con il chiavistello, i tre componenti della famiglia Del Colle sentono qualcuno sbattere con insistenza sul portoncino d’ingresso. Concetta Troiano e il marito vanno ad aprire e si trovano davanti Andrea Melidei che, con arroganza, fa presente di aver scavalcato per parlare con loro e nel frattempo cerca di entrare in casa. Ne nasce una colluttazione: Andrea raccoglie da terra una pietra con cui colpisce due volte in testa la donna. In difesa di Concetta intervengono il marito e il figlio: inseguito per un breve tratto, l’aggressore alla fine riesce a scappare. Dopo un po’, Andrea Melidei si ripresenta, stavolta in compagnia dei fratelli Simone, armato di mazza da baseball, e Giovanni, che impugna un coltello, spalleggiato dalla convivente. Scoppia un nuovo putiferio, fino all’arrivo di carabinieri e 118. (g.let.)
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