Stellantis, il messaggio di Tavares «Fiduciosi anche dopo il 2030» 

Lo stabilimento abruzzese confermato come leader per la produzione di veicoli commerciali leggeri I sindacati: «Essenziale un tavolo di confronto». Magnacca: «Notizia importante per tutta la regione»

ATESSA. Stellantis Atessa, grazie alla sua leadership all’interno del gruppo, può guardare con fiducia a dopo il 2030. È quanto emerge dall’incontro con i sindacati e l’amministratore delegato del gruppo, Carlos Tavares, intervenuto ieri al Centro Stile a Torino. Un tavolo che è servito per fornire risposte su tutta una serie di questioni che da tempo ponevano le parti sociali, prima fra tutte il rispetto della quota di un milione di veicoli da produrre entro l’anno in Italia.
E nella fitta agenda Stellantis per i mesi a venire, poche, ma buone notizie sono state fornite riguardo il plant di Atessa che è stato confermato come punta di diamante del gruppo e con un ruolo di leadership nella produzione di veicoli commerciali leggeri. Oltre a ciò, assieme allo sviluppo e alla crescita delle produzioni full electric, Tavares ha annunciato che verrà sviluppata ad Atessa la nuova generazione dei large van. «Una buona notizia per i lavoratori dello stabilimento Stellantis di Atessa e per l’intero Abruzzo», ha commentato l’assessore regionale alle Attività produttive, Tiziana Magnacca, «le novità annunciate fanno allungare lo sguardo sul futuro dell’impianto e per l’indotto, in un tempo di incertezze per il settore automotive e confermano come Stellantis continui a puntare sullo stabilimento della Val di Sangro».
«Per Atessa e per Pomigliano sono allo studio progetti a lungo termine che vanno oltre anche il 2030», rimarca il segretario generale della Uilm, Rocco Palombella. «Anche per i centri di ricerca e di staff ci è stato assicurato che dovranno rimanere in Italia. Tuttavia il piano presentatoci a livello generale prevede tempi di realizzazione lunghi, e anche in considerazione delle incognite della cosiddetta transizione, diventa essenziale un tavolo alla presidenza del Consiglio per provare ad arrivare ad una intesa che garantisca un futuro industriale sostenibile per l’Italia. Del resto la stessa Stellantis ha rimarcato la necessità di interventi che dipendono dalla politica e che incideranno sulla competitività del Paese».
«L’obiettivo di un milione di veicoli, assunto nei tavoli di confronto al Mimit», commenta Ferdinando Uliano, segretario generale Fim-Cisl, «è un obiettivo che il gruppo si pone e che determina un incremento del 40% delle attuali produzioni, ma Tavares ha anche precisato che per cogliere questo obiettivo servono risposte relative al costo dell’energia e alla continuità degli incentivi sulla domanda. Diventa pertanto indispensabile per noi completare l’accordo di sviluppo per il settore dell’auto a Palazzo Chigi».
La Fiom ha insistito sulla sicurezza all’interno degli stabilimenti. «Sulle condizioni di lavoro, l’amministratore delegato ha riconosciuto la necessità di investire ulteriormente», riferisce il segretario Michele De Palma. «È positivo che abbia preso l’impegno di un confronto ogni mese tra la direzione di stabilimento e le rappresentanze sindacali nei singoli stabilimenti sulle condizioni di lavoro anche legate ai servizi. Chiediamo tuttavia che il confronto continui per garantire produzione, occupazione, ricerca e sviluppo e indotto, considerata la strategicità del settore».
«Ora che sono anche arrivati gli eco bonus», interviene Antonio Spera, segretario nazionale Uglm, «molto attesi da Stellantis per risollevare le sorti degli stabilimenti, l’orizzonte sembra molto più sereno. Da Tavares era ciò che ci aspettavamo: un cambio rispetto agli ultimi incontri, con indicazioni concrete sui modelli e sui volumi. Per noi è un importante risultato».
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