Stemma e bandiera: a Lanciano si cambia
Ricostruiti logo della città e vessillo in sostituzione dei due “falsi storici”. E lo sfondo diventa bordeaux
LANCIANO. Manca solo la presa d’atto del consiglio comunale, poi la città potrà utilizzare il “nuovo stemma”, quello redatto sulla base di un bozzetto approvato dal consiglio comunale nell’aprile 2011 (voluto dalla giunta Paolini) elaborato da Marco Foppoli, esperto, che poggiava su una relazione storica di Massimiliano Carabba Tettamanti e dell’ispettore archivistico per l’Abruzzo, Domenico Del Bello. Bozzetto approvato nel 2012 dall’ufficio araldico del ministero dell’Interno. Uno stemma rivisto perché quello attuale è “un falso storico”, non riconosciuto dall’araldica e frutto di un miscuglio di simboli lontani dalla realtà storico-geografica di Lanciano. «È stato un percorso lungo», commenta il sindaco Mario Pupillo, «iniziato da Paolini nel 2011. Lunedì in commissione è arrivato il via libera e a breve porteremo i documenti in consiglio». Anche se in realtà è già andato in pensione lo stemma con le tre colline, le tre stelle a sei punte, la fascia d’argento, la raffigurazione piena del disco solare, col decreto presidenziale che ha ratificare due anni fa il “recupero” dello stemma medievale. Che ha solo due gigli, la lancia d’oro e il disco solare a metà, adagiati sullo sfondo blu. È il simbolo più vicino al primo emblema che apparve nel 1300, con la lancia, i gigli. I raggi di sole furono aggiunti nel 1600. Lo stemma con le colline, le stelle a sei punte e la corona d’oro risale al 1855-1860, risultato della fusione dello stemma originale con quello del governatore regio Belmonte che si trovava sulla lapide del campanile della Madonna del Ponte.
Novità anche per la bandiera: lo stemma è adagiato su uno sfondo bordeaux. «Il bordeaux è il colore storico della bandiera di Lanciano», spiega Del Bello, «non a caso quella del Mastrogiurato, medievale, è bordeaux. «La sala consiliare anni fa è stata dipinta di bordeaux», aggiunge il sindaco, «per sottolineare il legame col passato». Un cambiamento che avrà anche dei costi. «Occorrono 20mila euro solo per stemma, gonfalone e bandiera», conclude Pupillo, «poi bisogna intervenire sulle divise dei vigili urbani e sulla documentazione comunale».
Teresa Di Rocco
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