Strada della Pace, lavori infiniti «In fumo il 90% del fatturato» 

Protesta anche il titolare dell’area di servizio che si trova su una delle arterie di accesso alla città: «Le opere dovevano terminare entro il 27 ottobre, ma manca una data sulla fine dell’intervento»

CHIETI. Ci sono voluti anni, oltre a una sequela infinita di incidenti, per trovare i soldi e avviare i lavori di sistemazione di Strada della Pace, in zona Buonconsiglio. Ma ora che il cantiere è finalmente partito non se ne vede più la fine. Le opere dovevano terminare entro il 27 ottobre, ma è ormai passato un mese e il cantiere non accenna a sloggiare. Anzi, i due operai ancora a lavoro riferiscono che non possono prevedere la fine dell'intervento.
La strada, arteria di ingresso alla città dall’area di Bucchianico e dell’entroterra, è tristemente famosa per buche, dissesti e pericolosi avvallamenti della carreggiata che provocano incidenti continui. Di proprietà del consorzio di bonifica Centro, ente che ha chiuso solo quest’anno un lungo commissariamento, la strada da decenni non era stata oggetto di risistemazione. Per trovare una soluzione si era mossa anche la politica, con il deputato M5s Daniela Torto che aveva sollevato il caso in Parlamento. Trovati i fondi necessari, il consorzio di bonifica Centro ha appaltato i lavori da oltre 600mila euro per risistemare circa 250 metri di strada, quelli che si trovano a valle, nei pressi della chiesa del Buonconsiglio.
I lavori, come si legge nei documenti consortili che danno il via alle opere, sono partiti il 16 settembre e dovevano terminare il 27 ottobre. «Poi mi hanno detto che c’è stata una proroga fissata al 17 novembre scorso e, a seguire, mi dicono che una data di fine lavori non è più prevedibile». A parlare è Loris D’Arcangelo, titolare della stazione di servizio che si trova lungo la strada, nel tratto ancora aperto al transito.
Poco più a valle della stazione di rifornimento inizia il cantiere e la strada si interrompe: «Ciò significa che se qualcuno vuole fare rifornimento alla pompa di benzina deve andarci apposta, perché la strada è ormai diventata senza uscita. Ho perso il 90% dei mio fatturato», dice l'imprenditore, che sottolinea anche il fatto che nessuno lo ha avvertito della chiusura della strada. «Avevo saputo che stavano per iniziare i lavori ma nessuno mi aveva detto che la strada avrebbe chiuso completamente al traffico. Ho cercato di informarmi sull’andamento delle opere e mi hanno riferito che lo stallo non preventivato del cantiere non sarebbe dovuto a nuove lavorazioni da portare a termine in corso d’opera, ma al fatto che non sarebbe arrivata neanche la prima tranche dei pagamenti attesi».
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