Strappano catene d’oro ai giovani durante il concerto sul lungomare 

I malviventi colpiscono tra la folla, al Supporter beach, nel corso dell’esibizione del cantante Paky Almeno tre le vittime: hanno tra 14 e 20 anni e vivono fra Vasto e Lanciano. Indagano i carabinieri

FOSSACESIA. La banda che ruba le catene d’oro è entrata in azione sfruttando la musica a palla e la folla accalcata sotto il palco. Almeno tre giovani sono stati presi di mira la scorsa notte a Fossacesia, al Supporter beach, durante il concerto di Paky, cantante trapper di origini napoletane che vive in provincia di Milano. Adesso sui furti a raffica indagano i carabinieri: non è da escludere che ci siano anche altre vittime che, almeno per il momento, hanno deciso di non denunciare.
L’altro sospetto è che ad agire sia stata una gang, specializzata in colpi del genere, capace di mimetizzarsi tra la folla, salvo poi fare perdere velocemente le proprie tracce prima che i malcapitati abbiano il tempo di accorgersi dell’accaduto e chiedere aiuto.
È esattamente quello che è successo due sere fa in uno dei locali simbolo della Costa dei Trabocchi. Mentre i fan di Paky cantavano a squarciagola e saltavano a ritmo di musica, e lo spumante veniva spruzzato dal palco sul pubblico, i ladri hanno preso la palla al balzo per portare a termine il piano criminale praticamente indisturbati.
Ad avere la peggio sono stati tre ragazzi, di età compresa tra 14 e 20 anni, che vivono tra Vasto e Lanciano: i malviventi, approfittando anche delle circostanze ambientali, sono riusciti a sfilare loro le collane con gesti talmente repentini da non essere scoperti all’istante.
Solo al termine del concerto, i giovani derubati hanno lanciato l’allarme e presentato denuncia ai carabinieri. I militari della stazione di Fossacesia hanno avviato immediatamente gli accertamenti per dare un volto ai componenti della banda. Il reato ipotizzato, al momento contro ignoti, è furto con strappo, punito con la reclusione da quattro a sette anni e con la multa da 927 a 1.500 euro.
Non è da escludere che elementi utili alle indagini possano emergere dalle immagini dell’impianto di videosorveglianza.
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