Atessa
«Sui cinghiali Provincia assente»
Allegrino (Wwf): Staniscia vuole la caccia nelle aree protette
ATESSA. Aree protette, cinghiali, danni all’agricoltura, cacciatori, bracconieri: in questa estate infuocata bisogna anche riscontrare diverse polemiche su questi argomenti. La controversia, a dir il vero sempre strisciante, è venuta fuori dopo l’uccisione nelle campagne Casalbordino di Gabriele Di Tullio scambiato per un cinghiale. In quell’occasione Claudio Allegrino, coordinatore guardie giurate volontarie Wwf, e Camillo D'Amico, capogruppo provinciale Pd, puntarono il dito contro alcune inadempienze della Provincia sul problema cinghiali. Non si è fatta attendere la risposta di Giovanni Staniscia, consigliere provinciale con delega alla caccia e pesca, per il quale il vero problema dei cinghiali è dovuto a un solo fattore: «Il proliferare di aree protette, nelle quali la caccia è vietata e questi animali si riproducono a dismisura». Immediate le repliche. «Staniscia», afferma Allegrino, «vuole esercitare la caccia nelle aree protette. Con quali dati? Qual è la stima dei cinghiali in Provincia? Il cacciatore Staniscia informi invece i cittadini su quali sono state finora le iniziative intraprese dalla Provincia per la gestione della fauna protetta fuori dalle aree protette». Allegrino continua: «Quali sono le iniziative di contrasto al bracconaggio attuate dalla Provincia? Quali controlli sta predisponendo l’ente per ridurre il commercio illegale di carne di cinghiale? La Provincia ha per caso un piano faunistico venatorio scaduto da diversi anni e si è dotata di un regolamento sulla caccia al cinghiale come hanno fatto le altre province abruzzesi?»
Matteo Del Nobile
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