COSTA TEATINA
Sulla Via Verde bici e monopattini solo a 10 km/h
Decisione che farà da esempio. Imposto il limite di velocità sulla pista ciclopedonale per ristabilire le condizioni di sicurezza. Colpite le bici elettriche veloci, i ciclisti che si allenano e i giovani che sfrecciano sui mezzi anche in due
CHIETI. E' destinato a far discutere il provvedimento che impone a biciclette e monopattini di non superare i 10 km/h lungo la Costa dei Trabocchi. Verrebbe da dire che finalmente qualcuno ci ha pensato e ha deciso di affrontare il problema, dal momento che la presenza di questi veicoli su una pista ciclopedonale, quale è la "Via Verde", costituisce da sempre un pericolo per chi vuole farsi una passeggiata, appunto, a piedi.
In questa maniera si mette un freno soprattutto alle bici elettriche che tendono a correre, raggiungendo anche i 40 km orari, senza contare che ci sono alcuni ciclisti (quelli, per intenderci, della cosiddetta "bici muscolare") che a volte, allenandosi, scambiano quel tragitto per una vera e propria gara di velocità. Infine ci sono i giovani che sfrecciano sui mezzi anche in due. Adesso, invece, si dovrebbe riuscire a garantire una maggiore sicurezza. Per tutti. E questa decisione si può ergere come modello e linea guida per tanti altri comuni attraversati dalle piste ciclabili e in cui c'è la necessità di disciplinare il traffico delle due ruote.
D'altronde la volontà e la passione ci sono: basti pensare a un progetto di bike sharing, che vede protagonista Tua, in partnership con l'azienda Vaimoo di Bari, diversi comuni del Teramano e del Chietino, attuato grazie a un fondo ministeriale che consentirebbe anche di distribuire voucher a tutti gli utenti del servizio pubblico di trasporto.
E poi c'è la redazione del Piano regionale della mobilità ciclistica, ormai disatteso dal 2013, anno di promulgazione della legge regionale che lo aveva già previsto, addirittura da aggiornare ogni tre anni. Su quest'ultimo aspetto si sono confrontati nei giorni scorsi il coordinamento Fiab Abruzzo Molise e l'assessore regionale alla mobilità Umberto D’Annuntiis. Ma alle buone intenzioni devono seguire anche i fatti e, in particolare, regole certe da non infrangere.
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