Tagli alle scuole, via libera ai quattro istituti comprensivi a Lanciano
Il Comune vota il nuovo piano reso necessario dalle riduzioni previste dallo Stato
LANCIANO. Quattro maxi istituti comprensivi e l'impegno da parte del Comune a non abbandonare le sedi periferiche e a monitorare le nuove scuole per non creare squilibri tra un istituto e l'altro. È passato con 17 voti favorevoli e tre contrari il nuovo piano che ridisegna l'assetto scolastico cittadino.
La decisione, che nelle scorse settimane è stata esaminata dettagliatamente con presidi e dirigenti delle scuole interessate assieme a famiglie e insegnanti, si è resa necessaria per l'applicazione della manovra estiva di tagli dell'ex governo Berlusconi. Il piano si basa sui numeri, visto che la legge governativa prevede l'accorpamento di scuole primarie e medie per un minimo di quasi mille alunni.
L'amministrazione, così come spiegato in aula dall'assessore all'istruzione Marcello D'Ovidio, ha previsto l'istituzione di quattro comprensivi invece di tre, come avrebbe suggerito la presenza di tre scuole medie e di altrettanti circoli didattici.
In città ci saranno quindi il comprensivo Mazzini, a cui si accorpa il circolo didattico Eroi Ottobrini, il comprensivo Umberto I che si comporrà del circolo Principe di Piemonte, l'istituto D'Annunzio, che resta da solo, e il comprensivo della scuola media di Frisa, alla quale viene accorpato il terzo circolo didattico di Lanciano (Olmo di Riccio).
La proposta è stata votata dall'intera maggioranza e da buona parte dell'opposizione: Udc, Energie nuove e Con Bozza sindaco. Contrario il Pdl, che ha presentato due proposte diverse e ha fatto riferimento ad un possibile «depotenziamento» dell'istituto D'Annunzio e del quartiere Santa Rita.
«Il Pdl ha dimostrato di giudicare l'eccellenza di un istituto solo in base ai numeri, adottando in pieno lo spirito solo numerico e di tagli del governo Berlusconi», afferma Maria Saveria Borrelli, capogruppo del Pd, «invece l'amministrazione ha pensato al futuro, visto che già dal prossimo anno Castel Frentano e Sant'Eusanio vorrebbero essere aggregati ad un comprensivo di Lanciano, che in questo caso potrebbe essere proprio la D'Annunzio».
Assieme al piano è stato votato anche un emendamento proposto dall'Udc, ma già valutato in commissione di giunta dalla maggioranza. L'amministrazione si è impegnata a promuovere l'apertura di ulteriori sezioni di scuola media in centro, in modo da offrire migliori garanzie per il futuro al comprensivo D'Annunzio. Al proposito, sono già in corso trattative con il liceo classico Vittorio Emanuele II.
«Abbiamo valutato positivamente la proposta dei quattro istituti», sottolinea il capogruppo Udc, Paolo Bomba, «perchè riteniamo che la città non debba rinunciare alla potenzialità di rimanere, così come da tradizione, un polo scolastico dell'intero territorio. Con la possibilità di trovare sedi più centrali per la D'annunzio si risolve inoltre il problema del recepimento di nuove utenze in luoghi della città dove ad esempio mancano scuole medie».
La decisione, che nelle scorse settimane è stata esaminata dettagliatamente con presidi e dirigenti delle scuole interessate assieme a famiglie e insegnanti, si è resa necessaria per l'applicazione della manovra estiva di tagli dell'ex governo Berlusconi. Il piano si basa sui numeri, visto che la legge governativa prevede l'accorpamento di scuole primarie e medie per un minimo di quasi mille alunni.
L'amministrazione, così come spiegato in aula dall'assessore all'istruzione Marcello D'Ovidio, ha previsto l'istituzione di quattro comprensivi invece di tre, come avrebbe suggerito la presenza di tre scuole medie e di altrettanti circoli didattici.
In città ci saranno quindi il comprensivo Mazzini, a cui si accorpa il circolo didattico Eroi Ottobrini, il comprensivo Umberto I che si comporrà del circolo Principe di Piemonte, l'istituto D'Annunzio, che resta da solo, e il comprensivo della scuola media di Frisa, alla quale viene accorpato il terzo circolo didattico di Lanciano (Olmo di Riccio).
La proposta è stata votata dall'intera maggioranza e da buona parte dell'opposizione: Udc, Energie nuove e Con Bozza sindaco. Contrario il Pdl, che ha presentato due proposte diverse e ha fatto riferimento ad un possibile «depotenziamento» dell'istituto D'Annunzio e del quartiere Santa Rita.
«Il Pdl ha dimostrato di giudicare l'eccellenza di un istituto solo in base ai numeri, adottando in pieno lo spirito solo numerico e di tagli del governo Berlusconi», afferma Maria Saveria Borrelli, capogruppo del Pd, «invece l'amministrazione ha pensato al futuro, visto che già dal prossimo anno Castel Frentano e Sant'Eusanio vorrebbero essere aggregati ad un comprensivo di Lanciano, che in questo caso potrebbe essere proprio la D'Annunzio».
Assieme al piano è stato votato anche un emendamento proposto dall'Udc, ma già valutato in commissione di giunta dalla maggioranza. L'amministrazione si è impegnata a promuovere l'apertura di ulteriori sezioni di scuola media in centro, in modo da offrire migliori garanzie per il futuro al comprensivo D'Annunzio. Al proposito, sono già in corso trattative con il liceo classico Vittorio Emanuele II.
«Abbiamo valutato positivamente la proposta dei quattro istituti», sottolinea il capogruppo Udc, Paolo Bomba, «perchè riteniamo che la città non debba rinunciare alla potenzialità di rimanere, così come da tradizione, un polo scolastico dell'intero territorio. Con la possibilità di trovare sedi più centrali per la D'annunzio si risolve inoltre il problema del recepimento di nuove utenze in luoghi della città dove ad esempio mancano scuole medie».
© RIPRODUZIONE RISERVATA